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NBA, San Antonio Spurs: Kawhi Leonard fuori "a tempo indeterminato"

NBA

Dopo il faticoso rientro e le partite giocate a singhiozzo nelle ultime settimane, i texani hanno preferito fermare nuovamente il numero 2, ancora alle prese con il problema al quadricipite destro: "Nessun nuovo infortunio, deve solo prendersi del tempo per ritrovare fiducia"

Ci risiamo. Gli Spurs e soprattutto Kawhi Leonard non riescono a trovare pace in una stagione in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato. Le prime 27 partite saltate, il ritorno claudicante e con la restrizione dei minuti trascorsi sul parquet. Il dolore che non passa e l’aggiunta del problema alla spalla. Una lunga sequenza di concause che hanno portato San Antonio a prendere una decisione drastica: Leonard fuori a tempo indeterminato. La scelta fatta dagli Spurs, per stessa ammissione di coach Popovich, è conservativa; ossia fatta per evitare a ogni costo che si possa forzare la mano. Tutto tranne che rischiare di rompere o mettere di nuovo in difficoltà il talento dei texani: “Non ha subìto un nuovo infortunio o qualcosa di simile – sottolinea l’allenatore di San Antonio -. No, il problema è che stava continuando ad avere dolore; non tanto a fine partite, quanto il giorno seguente. Un fastidio che non passa con il tempo, che non sembrava fisiologico lungo il suo percorso di guarigione. Devi sentirti a tuo agio con il corpo quando sei in campo, devi essere a posto per riuscire a performare al livello che tutti si aspettano da te. E ci siamo resi conto che Kawhi non era ancora pronto. Leonard non ha ancora riacquistato la totale fiducia in sé stesso, per questo abbiamo preferito lasciargli altro tempo per recuperare”. Il rientro a livello di cifre, nonostante tutto, non era stato male: 16.2 punti in 23 minuti di media a partita, ma mancava evidentemente l’impatto che un papabile MVP è solito garantire. “È una situazione orribile, è pessimo. Quando un giocatore è costretto a fare entra e esci dal campo, senza sapere cosa gli riserverà il futuro, se sarà o meno in campo la prossima partita. Così non puoi di certo pensare di ritrovare ritmo”, chiosa Popovich, che dovrà continuare a inventarsi qualcosa per fare a meno del numero 2.

Sognando il duo Aldridge-Leonard

Quello di Leonard è solo uno dei tanti nomi finito nell’elenco degli infortunati in casa Spurs (Rudy Gay, Tony Parker, Danny Green eManu Ginobili erano tutti o indisponibili o acciaccati questa notte contro Brooklyn), che mai come in questa prima metà di stagione si sono affidati a LaMarcus Aldridge per superare le difficoltà: “Sappiamo bene come per puntare al vertice c’è bisogno del contributo di entrambi – racconta il numero 12 -. Golden State è l’esempio principale, ma anche Houston con Harden e Paul lo sta dimostrando. Non è impossibile pensare di far coesistere me e Leonard. Sto giocando avendo più fiducia nei miei mezzi, sto nettamente performando meglio rispetto all’anno passato e sono pronto a dividere il campo con lui. Appena tornerà sul parquet al 100% saremo pronti per far vedere a tutta la lega cosa siamo in grado di fare”. Già, nei 142 minuti in cui Aldridge e Leonard hanno condiviso il campo le cose sono andate decisamente bene agli Spurs, come testimoniato dal +12.7 di Net Rating. Un lusso di cui i texani vorrebbero aver potuto disporre più a lungo, anche perché a tenere al terzo posto della Western Conference ci ha pensato non solo super Aldridge, ma anche il calendario in discesa, pronto a diventare molto più arcigno in questa seconda metà di regular season. San Antonio infatti affronterà gli scontri peggiori a livello di record raccolto dalle avversarie da qui fino alla metà di aprile. Tre mesi lunghi, durante i quali sperare di riabbracciare Leonard il prima possibile.