Gli Hawks vincono in volata contro i T'wolves dell'ex Jeff Teague, in enorme difficoltà contro la difesa di Atlanta. Kent Bazemore è l'uomo copertina su entrambi i lati del campo, mentre Marco Belinelli chiude con 8 punti in 17 minuti
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La giocata preferita di Kent Bazemore, la stoppata in recupero al tabellone, raramente era stata così dolce come quella piazzata nel momento decisivo della sfida vinta contro Minnesota. Oltre ai 22 punti, alla tripla pesantissima segnata a due minuti dal termine e al recupero da -11 in un quarto e mezzo, c’è la giocata difensiva del match. Con un solo punto di margine, Bazemore ha stoppato il grande ex di giornata, Jeff Teague, lanciato al ferro, cancellando per la seconda volta il tentativo della point guard: “Sì, direi che è di gran lunga la giocata che mi dà maggiore soddisfazione”. Fermare poi Teague, uno dei tanti talenti andati via negli ultimi anni, ha ovviamente un sapore speciale: la point guard di Minnesota infatti fa una fatica tremenda contro il suo ex allievo Dennis Schröder, chiude con due punti, 1/10 al tiro, ma dieci assist e quattro recuperi. “Kent ci ha dato una grande carica, ha messo tutto il suo spirito sia sul piano competitivo che a livello di energia”. I Timberwolves in realtà riescono a crearsi con Jimmy Butler la possibilità di portare la gara all’overtime, ma il tentativo in emergenza dell’ex giocatore dei Bulls scalpella soltanto il ferro. Per Minnesota è una sconfitta pesante, chiaro segno di immaturità di una squadra che non ci ha ancora fatto il callo: vincere con continuità giocando ogni 48 ore è una lezione che si impara con il tempo. Per questo motivo non bastano i 24 punti di Butler e gli altri cinque giocatori in doppia cifra: i ragazzi di coach Thibodeau perdono così la terza partita nelle ultime quattro, quasi presi dalla vertigine data dall’aver raggiunto momentaneamente il terzo posto a Ovest. Le considerazioni per quel che riguarda la stagione degli Hawks invece, restano sempre le stesse: una vittoria d’orgoglio non inverte la tendenza in una regular season disastrosa, né tantomeno permette il giudizio su quella di un Marco Belinelli incappato in una situazione molto complessa. Alla sirena finale sono otto punti per il numero 3, impiegato per 17 minuti (meno del solito), con 2/5 dall’arco e 2/2 ai liberi. Un contributo che sarebbe molto utile a squadre che hanno ben altri obiettivi.