Spencer Dinwiddie vince la prima competizione dell'All-Star Saturday, la gara di abilità, battendo in finale Lauri Markkanen e riportando al successo i piccoli. Protagonista Joel Embiid, che salta un passaggio durante l'esecuzione contro il finlandese, ma prosegue facendo finta di nulla
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Dopo due anni caratterizzati da vittorie dei lunghi (Karl Anthony Towns 2016, Kristaps Porzingis 2017), torna al successo una guardia con Spencer Dinwiddie, protagonista nelle tre manche chiuse sempre per primo e in maniera più rapida del proprio avversario diretto. Palleggio tra i paletti, passaggio all’interno di bersaglio, lay-up da una parte e tripla dall’altra. E a fare la differenze è stato proprio il canestro dalla lunga distanza: la point guard dei Brooklyn Nets infatti sia nel primo che nel secondo round è partita più piano dell’avversario diretto (prima Buddy Hield, poi Jamal Murray), per poi approfittare dell’errore da tre punti per rimontare e vincere. In finale contro Lauri Markkanen invece non c’è stata storia: diverso il passo e l’agilità dei due contendenti, con il finlandese rimasto dietro un paio di giri, mentre Dinwiddie andava subito a bersaglio. Da segnalare nella gara tra i lunghi la performance di Joel Embiid che come al solito si è distinto rispetto agli altri. Prima sorridente e attardato contro Al Horford, ha piazzato la zampata in rimonta approfittando dell’esitazione del giocatore dei Celtics da lontano. Il meglio però è arrivato durante il testa a testa contro Markannen. Il percorso prevedere che il primo step dopo il palleggio fosse tirare la palla all’interno di questo bersaglio circolare, simulando una specie di passaggio al petto. Il camerunense, preso dal testa a testa con il finlandese, ha prima spigolato il bordo con il primo lancio e poi simulato un mezzo tentativo che si è fermato ben prima dell’arrivo all’interno del buco. Markkanen invece al secondo tentativo ha trovato il bersaglio, partendo per andare ad appoggiare il lay-up dall’altra parte. Embiid allora non ci ha pensato su due volte: è partito anche lui, fregandosene del fatto che la palla non fosse entrata e imbrogliando tutti quanti. Arrivati al tiro da tre punti finale Markkanen ha poi bruciato sul tempo Embiid, conquistando l’accesso in finale, per la disperazione del camerunense; molto calato nella parte di quello che sperava di poterla vincere. Eh no Joel, ci sono 80 telecamere: alla fine ti avrebbero scoperto lo stesso!