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NBA, bello o brutto? L’inno nazionale di Fergie all'All-Star Game divide l’America

NBA

Una versione definita “languida e sexy” da parte della cantante dei Black Eyed Peas ha lasciato molti perplessi e scatenato parecchia ilarità. Ma c’è anche a chi — come Shaquille O’Neal — è piaciuta molto

La città è la stessa — Los Angeles — dove 35 anni fa Marvin Gaye regalò al mondo quella che è considerata una delle migliori interpretazioni di sempre di un inno nazionale durante un evento sportivo. La sua versione rhythm&blues di Star Spangled Banner non fu inizialmente riconosciuta come tale, ma si affermò negli anni come un vero e proprio classico, spesso riproposto come sintesi perfetta di di un’era e di un contesto (gli anni ’80, Los Angeles) racchiusi in un singolo brano musicale. Forse ispirata dal passato, la leader e cantante dei Black Eyed Peas Fergie (californiana di nascita) ha voluto fornire la sua particolare versione — un po’ blues, sicuramente languida, per certi versi molto sexy — dell’inno nazionale statunitense, finendo per dividere in due il pubblico, quello presente allo Staples Center e quello a casa, che si è scatenato sui social. La versione dell’inno che ha aperto la sfida tra Team LeBron e Team Steph è infatti piaciuta ad alcuni (ad esempio a Shaquille O’Neal: “Amo Fergie — ha fatto sapere l’ex leggenda dei Lakers — è stata una versione diversa dal solito, sexy, a me è piaciuta. Lasciatela in pace”) ma ha fatto arricciare il naso a molti, lasciando qualcuno letteralmente a bocca aperta (come nel caso di Draymond Green, la cui reazione sorpresa è finita sugli schermi televisivi di TNT in diretta nazionale tramutandosi immediatamente in meme social). “Mi sa che ho bisogno di una sigaretta”, le parole di Charles Barkley in studio, appena terminato l’inno, versione che sicuramente ha messo in mostra tutta l’estensione vocale della cantante californiana ma ha sorpreso molti per la scelta di un ritmo molto fuori dagli schemi — sexy e rilassato — da più parti considerato inappropriato per un inno istituzionale.

Steph Curry dice no…

E se Steph Curry è stato pizzicato sui social a mettere un like a un post che descriveva l’esibizione della cantante di Black Eyed Peas come “la peggiore di sempre”, ancora Shaquille O’Neal ha retwittato un commento che ricordava l’agghiacciante tentativo di Carl Lewis, eroe dell’atletica mondiale, di reinventarsi come cantante, nell’interpretazione di Star Spangled Banner prima di una gara dei Bulls contro i Nets nel 1993: “Lo sapete tutti che l’inno di Fergie di sicuro non è stato peggio di quando Carl Lewis si era convinto di poter cantare prima di una gara dei Bulls… LOL”, le parole prese a prestito da Shaq. Che sia piaciuto o no, sicuramente non ha lasciato indifferente. E questo, al giorno d'oggi, può essere già considerato un risultato.