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NBA, Leonard, stagione finita? Popovich non lascia dubbi: "Difficile farlo rientrare"

NBA

Il secondo parere medico conferma la condizione fisica del numero 2: il problema al quadricipite è clinicamente risolto, ma il dolore resta: "Sono onesto: sarei il primo a essere molto sorpreso se lui riuscisse a essere in campo in questa stagione"

Dopo settimane di silenzio, sembra essere arrivato il parere definitivo riguardo l’infortunio di Kawhi Leonard. Come molti ipotizzavano il numero 2 degli Spurs non tornerà sul parquet in questa stagione, nonostante il problema al quadricipite destro è risolto ormai da tempo. Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski infatti Leonard ha trascorso dieci giorni a New York, sottoponendosi alle visite di un nuovo specialista, convocato per avere un secondo riscontro sulla condizione del muscolo che così tanto lo ha fatto penare negli ultimi mesi. A Leonard era già stata data l’opportunità di tornare in campo lo scorso dicembre (nove gare, l’ultima lo scorso 13 gennaio), prima di fermarsi nuovamente a tempo indeterminato. Di fronte a un problema così particolare non aveva alcun senso fare una tabella di marcia. Leonard negli scorsi giorni si è allenato alla palestra della National Basketball Players Association a Manhattan e con lui c’era anche parte dello staff degli Spurs. La situazione resta purtroppo sempre la stessa: a livello medico infatti il problema è clinicamente risolto, ma ogni volta che l’MVP delle Finals 2014 prova a forzare il dolore ha sempre la meglio. Una decisione che dunque ricade sul diretto interessato: se Leonard decidesse di tornare in campo, vorrebbe dire che la convivenza con il dolore sarebbe sopportabile. Una condizione che con il passare delle settimane diventa sempre più improbabile, tanto che gli Spurs hanno già pianificato il loro futuro e la loro post-season senza tenere conto del miglior giocatore nel roster. Le parole di Popovich non fanno altro che andare in questa direzione: “Sono rimaste soltanto un numero X di partite da giocare e lui ancora non è pronto a tornare a disposizione della squadra. Se per qualche coincidenza fortunata riuscirà a essere pronto in tempo, succederà comunque a stagione quasi terminata. E a quel punto sarà una decisione molto difficile da prendere: come riportare in squadra un giocatore del genere quando l’annata sta quasi per finire. Questa è la ragione per cui sto provando a essere onesto e logico nelle mie considerazioni: sarei il primo a essere molto sorpreso se lui riuscisse a essere in campo in questa stagione”.