L’azzurro non nasconde la sua frustrazione per l’ennesimo infortunio, stavolta alla mano in un contatto contro Draymond Green: “Aspetto nuovi esami e la visita dello specialista, ma al momento fa male. Speriamo sia solo una botta”
Danilo Gallinari osserva dalla panchina la vittoria dei suoi Clippers a Phoenix (128-117), costretto all’ennesimo stop dalla contusione alla mano destra rimediata contro Golden State. La prima domanda ovviamente è sull’entità del suo infortunio: “La mano purtroppo va… così-così – dice l’azzurro, che ha confessato di non essere riuscito neppure a lavarsi i denti la mattina dopo la gara – ho preso una gomitata [da parte di Draymond Green, ndr] sul dorso della mano, domani ho altri esami e una visita con uno specialista per capire com’è realmente la situazione”. Sui tempi di rientro al momento non può sbilanciarsi: “Oggi la mano fa male, alla gara contro Denver [in programma martedì 27, ndr] ovviamente ci tengo particolarmente ma vediamo se gli esami dicono qualcosa di nuovo o se devo continuare a fare trattamenti e terapia e aspettare che migliori. La realtà è che deve migliorare tanto rispetto a com’è ora per sperare di poter essere in campo già contro i Nuggets, perché al momento la situazione non è un granché”. Curioso (e anche beffardo) come Gallinari sia costretto a tornare a dover gestire un infortunio alla mano il giorno stesso in cui la nazionale italiana di basket scende in campo sul parquet di Treviso contro l’Olanda, la stessa avversaria del fattaccio estivo, con il pugno del Gallo a Kok che gli è costato la presenza all’Europeo. “Fortunatamente la zona dove mi ero fratturato la mano in estate è guarita bene, mentre qui ho solo subito un colpo, è una cosa completamente diversa. Colgo l’occasione per fare i complimenti ai ragazzi per la partita, che ho visto: è stata una bella gara, dominata dal nostro gruppo”, dice Gallinari. Ovviamente frustrato da una stagione che lo ha visto in campo solo tre gare a novembre, due a dicembre e una a gennaio. Rientrato con l’inizio di febbraio – un rientro coinciso con 5 vittorie su 7 gare disputate – e ora il nuovo stop: “Dispiace, ovviamente. So che fa parte del gioco, quest’anno finora è andata così-così ma c’è ancora tanto da giocare, c’è una corsa ai playoff da vivere fino all’ultimo. Incredibile l’equilibrio tra le squadre impegnate a centrare l’ottavo posto a Ovest e il ritmo di questo rush finale: contavamo in qualche battuta d’arresto dei nostri avversari che invece non mollano un colpo e continuano a vincere”.
Gli Warriors da battere e Jerry West
Una corsa che a Ovest vede in testa al momento gli Houston Rockets ma con i Golden State immediatamente dietro – Warriors che i Clippers e Gallinari hanno visto da vicino nella recente sfida, combattuta ma persa: “Non penso ci sia più così tanta distanza tra loro e il resto delle squadre di vertice della NBA. Restano fortissimi, forse i più forti, ma sarà dura anche per una squadra del genere vincere ancora”. L’ultima battuta Danilo la regala su Jerry West, l’uomo che ha preso il comando delle operazioni a Los Angeles, firmando la trade per Griffin e poi agendo da padrone di casa anche durante il weekend dell’All-Star Game allo Staples Center: “Abbiamo un ottimo rapporto, parliamo spesso – dice Gallinari – ci sono tante occasioni per confrontarsi perché è presentissimo in palestra: è sempre una grande fortuna potersi confrontare con una leggenda del genere, sono felicissimo che a volermi ai Clippers sia stato proprio lui, insieme a Doc [Rivers]”.
[intervista di Zeno Pisani | video di Sheyla Ornelas]