Dopo la grande vittoria a Cleveland, i Philadelphia 76ers si ripetono rimontando contro Charlotte e vincendo la 13esima partita consecutiva in casa. Sette punti per Marco Belinelli in uscita dalla panchina. Riprende la corsa dei Clippers, che nonostante le brutte notizie per Gallinari vincono contro i New York Knicks
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Philadelphia 76ers-Charlotte Hornets 110-99
IL TABELLINO
La crescita di una giovane squadra con ambizioni di titolo in futuro non si vede solamente dai picchi di rendimento, ma dalla continuità di risultati – i Philadelphia 76ers sembrano finalmente averla trovata. Dopo una vittoria di prestigio e autorità sul campo dei Cleveland Cavaliers, i Sixers di Marco Belinelli sono tornati a casa e nonostante la stanchezza del back-to-back hanno avuto le forze per rimontare e vincere anche contro gli Charlotte Hornets, cogliendo il tredicesimo successo consecutivo al Wells Fargo Center. Il volto di copertina è ovviamente quello di Joel Embiid, che ha dominato in lungo e in largo nei primi tre quarti mandando subito in crisi Dwight Howard e chiudendo con 23 punti e 15 rimbalzi, ma a dare una spinta decisiva alla rimonta dei padroni di casa è stato il redivivo Ersan Ilyasova. Il turco ha segnato 11 dei suoi 18 punti nell’ultimo quarto senza sbagliare neanche uno dei quattro tiri tentati (più due liberi), permettendo ai suoi di recuperare 14 punti di svantaggio e di chiudere l’ultima frazione con un parziale di 36-19. Un gradito ritorno per il pubblico di Philadelphia e per lo spogliatoio dei Sixers, che ne aveva già apprezzato le qualità nelle 53 partite giocate lo scorso anno dall’ex compagno di Marco Belinelli agli Atlanta Hawks. L’italiano è come sempre uscito dalla panchina per 7 punti con 3/7 al tiro in poco meno di 18 minuti di gioco, senza lasciare il segno in nessun altra voce statistica. Decisamente più pieno il tabellino di Ben Simmons, che ha chiuso con 15 punti, 8 rimbalzi e 7 assist seguiro dai 18 di J.J. Redick e i 16 di Robert Covington. Agli Charlotte Hornets, invece, non sono bastati i 31 punti di Kemba Walker, la tripla doppia sfiorata da Nicolas Batum (14 punti, 13 rimbalzi e 8 assist) e i 19 dalla panchina di Frank Kaminsky per evitare la sconfitta.
L.A. Clippers-New York Knicks 128-105
IL TABELLINO
Dopo un primo tempo interlocutorio chiuso con uno svantaggio di tre punti, ai Clippers è bastato rimettere assieme un paio di pezzi per avere facilmente ragione dei New York Knicks. Già ad inizio di terzo quarto infatti i padroni di casa hanno confezionato un parziale mostruoso di 28-8, controllando agilmente la partita da lì in poi. “Nel primo tempo cercavamo solamente di fare un punto più di loro, non difendeva nessuno” ha commentato coach Doc Rivers. “Ho chiesto ai miei se stavano giocando all’All-Star Game”. Ma se i Clippers hanno stretto un paio di viti in difesa nel secondo tempo, i Knicks hanno continuato a concedere tutto il possibile, finendo per subire 128 punti, il 56% dal campo e ben 34 assist agli avversari, un record stagionale. “Nel secondo tempo sembrava che stessero facendo la ruota pre-gara: ogni canestro era un sottomano” il laconico commento di coach Jeff Hornacek, che ha visto il record in trasferta dei suoi crollare a un misero 8-25 (solo cinque squadre peggio di loro). I Clippers hanno quindi avuto vita facile nel vincere la 33esima partita stagionale, grazie a sei giocatori in doppia cifra guidati dalla doppia-doppia di DeAndre Jordan (19+20), i 21 di Lou Williams e i 19 a testa di Austin Rivers e Montrezl Harrell. Un successo che li tiene definitivamente in corsa per i playoff, visto che pur essendo noni sono solamente a due partite di distanza dal terzo posto occupato ora da Portland. “Ci sono squadre che scendono e altre che salgono: è divertentissimo, ma bisogna anche vincere delle partite” il commento di Rivers sulla tremenda corsa ai playoff.