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NBA, Toronto sempre più prima a Est, Indiana batte e supera Washington

NBA

Quarta vittoria in fila per i canadesi (e 26^ tra le mura di casa, dove hanno il miglior record NBA). Victor Oladipo guida i Pacers al quarto posto a Est, mentre a Ovest vincono i Clippers (ancora senza Gallinari), i Pelicans (all'ottavo successo in fila) e Sacramento. Atlanta supera Phoenix nel derby sul fondo delle classifiche NBA

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Toronto Raptors-Charlotte Hornets 103-98

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Tolto il vantaggio dopo il primo canestro della gara da parte di Michael Kidd-Gilchrist, Charlotte ha inseguito i Raptors per tutta la partita, sotto di 13 punti ancora all’inizio dell’ultimo periodo ma rientrando fino a -2. Nel momento decisivo della sfida, però, due triple delle superstar di coach Casey, DeMar DeRozan (19 punti per lui alla fine) e Kyle Lowry (14 con anche 10 rimbalzi) hanno chiuso ogni velleità degli uomini di Steve Clifford, felice però nonostante la sconfitta dello sforzo dei suoi: “Un attacco intelligente e un’ottima difesa: se giochiamo così possiamo ancora dire la nostra per i playoff”. Miami è 5.5 partite davanti, per l’ultimo posto disponibile a Est (ma davanti c’è anche Detroit) per cui le cose non sembrano davvero facili per la squadra di Michael Jordan, ma a Charlotte vogliono crederci ancora. Sempre più convinti invece in Canada di poter chiudere la stagione con la prima testa di serie a Est, dopo la quarta vittoria in fila e forti del miglior record casalingo di tutta la lega, 26-5. Toronto ha avuto 18 punti e 13 rimbalzi da un sempre più convincente Jonas Valanciunas, 17 da Serge Ibaka e 12 a testa da Fred VanVleet e C.J. Miles, due pezzi importanti della panchina dei canadesi, la migliore della lega. Per gli Hornets il migliore è come al solito Kemba Walker, autore di 27 punti, mentre dalla panchina ci sono 16 punti per Jeremy Lamb e 15 per Fred Kaminsky. 

Washington Wizards-Indiana Pacers 95-98

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Sorpasso avvenuto. Indiana mette la freccia e con la vittoria sul campo di Washington scavalca proprio gli Wizards per il quarto posto a Est: l’uomo copertina dei Pacers come spesso accade è Victor Oladipo, che segna 33 punti con 11/20 dal campo e ci aggiunge 7 rimbalzi, ma un ruolo importante lo giocano anche Bojan Bogdanovic, autore di 20 punti, e Corey Joseph, che ne segna 16 ma soprattutto difende forte tutta la gara contro Bradley Beal, che chiude con 22 punti e 11 assist (il suo record di carriera) ma tira 8/27 dal campo, sbaglia tre conclusioni decisive negli ultimi 19 secondi e colleziona 2 delle sue 5 palle perse nei momenti finali della gara. Per Washington si tratta della terza sconfitta in fila (mai successo prima in stagione) mentre la trasferta lontano da Indianapolis dei Pacers, iniziata con due sconfitte, si chiude con due vittorie: dopo il successo sul campo dei Bucks ecco quello contro gli Wizards, arrivato dopo aver quasi sprecato un vantaggio anche di 17 punti (gli ospiti si riportano fino al -1 ma non riescono a prendere la testa della gara). 

L.A. Clippers-Brooklyn Nets 123-120

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Sulla carta la sfida casalinga contro i Brooklyn Nets doveva essere un compito semplice per gli L.A. Clippers, ma la realtà si è dimostrata decisamente più complicata. La squadra di Doc Rivers era addirittura sotto di 8 punti a tre minuti dalla fine, sotterrata dalla bellezza di 19 triple (8 solamente nell’ultimo quarto) dei Nets guidati dai 27 punti di Caris LeVert (5/7 dall’arco) e i 20 di DeMarre Carroll. E invece i padroni di casa hanno trovato il modo di risollevarsi e andarla a vincere, cavalcando 14 dei 27 punti di Austin Rivers tra cui tre fondamentali a 33.5 secondi per andare sul 121-120, seguiti da un altro canestro di Lou Williams (21 punti) e infine dalla stoppata di Sindarius Thornwell sulla possibile tripla del pareggio di Joe Harris. I Nets hanno avuto l’ultima possibilità di pareggiarla perché i Clippers non sono riusciti a fare fallo in tempo – una mancanza di disciplina che “mi ha quasi ucciso”, come ammesso da coach Rivers. Però, come si dice, tutto è bene quel che finisce bene: vincendo la prossima gara contro New Orleans, i Clippers possono agganciare i Denver Nuggets all’ottavo posto a Ovest con un record di 35-28.

Dallas Mavericks-New Orleans Pelicans 109-126

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Una tra le squadre più calde della NBA, i New Orleans Pelicans, continuano a macinare ottima pallacanestro e vittorie: l’ottava consecutiva arriva sul campo dei Dallas Mavericks, grazie ai 30 punti di Jrue Holiday (19 arrivati nel primo tempo) e alla miglior gara in maglia Pelicans di Nikola Mirotic, che inserito in quintetto al posto di Emeka Okafor risponde con 24 punti e 6/11 da tre. Solita doppia doppia – da 23 punti e 13 rimbalzi – per Anthony Davis, mentre sfiora la tripla doppia un ex come Rajon Rondo, che rimane molto poco apprezzato dal pubblico di Dallas (che l’ha visto giocare poco e male per i Mavs nel 2014-15, scontrandosi spesso con coach Carlisle) ma che reagisce mandando a referto una gara da 14 punti, 10 assist e 9 rimbalzi, meritandosi le parole di ammirazione del suo avversario diretto, Dennis Smith Jr.: “È un vero generale in campo”, commenta il rookie. Dallas ha il massimo stagionale da parte di Dirk Nowitzki, autore di 23 punti, e un parziale di 14-0 a cavallo tra terzo e quarto quarto sempre poter riaprire la gara e rimettere in partita i Mavs. Non succede, perché coach Gentry rimette in campo Davis e Rondo e i Pelicans rispondono con un break immediato di 10-0 che chiude i conti. New Orleans ha sempre segnato almeno 118 nelle ultime otto gare (tutte vinte), in cui sta tenendo una stratosferica media di 127 punti a sera: “Giochiamo in velocità e arrivano punti facili”, dice Anthony Davis. E ora i Pelicans insidiano Portland per la terza posizione a Ovest.  

Sacramento Kings-New York Knicks 102-99

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L’Oscar (siamo in tema…) alla partita più pazza della serata NBA va alla sfida tra Sacramento e New York: i Kings sono sopra anche di 19 punti nel quarto quarto ma la rimonta dei Knicks viene coronata da un canestro di Michael Beasley che impatta la gara a quota 97 con 68 secondi da giocare. Una parità (99-99) che si protrae fino agli ultimi secondi, quando Skal Labissiere (14 punti e 6 rimbalzi per lui alla fine) riceve fuori dall’arco da tre punti, cerca in tutti i modi di trovare un compagno a cui passare la palla e poi, in mancanza di alternative migliori, tira e realizza la tripla decisiva. Ma le emozioni non sono finite: Zach Randolph (non attivo) entra in campo per festeggiare e si fa fischiare un fallo tecnico che mantiene vive le speranza dei Knicks, prima che Courtney Lee sbagli il libero e la tripla della disperazione per il pareggio di Trey Burke va fuori bersaglio: “Gli ho detto che è troppo vecchio per fare errori del genere”, commenta divertito l’eroe di serata Labissiere sulla follia nel finale del veteranissimo Randolph. Il migliore per i californiani è Bogdan Bogdanovic con 22 punti frutto di un ottimo 7/11 al tiro, ma i Kings mandano altri cinque giocatori in doppia cifra (dai 10 ai 14 punti a testa) e tirano il 43% abbondante da tre punti, centrando la seconda vittoria dopo l’All-Star break in sei gare disputate. Nei Knicks è Tim Hardaway Jr. il miglior marcatore a quota 24, mentre Enes Kanter chiude in doppia cifra con 16 rimbalzi in aggiunta a 14 punti: troppo poco per evitare il quarto ko in fila, ma il dodicesimo nelle ultime tredici partite giocate. 

Atlanta Hawks-Phoenix Suns 113-112

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Nel “derby” tra due delle peggiori squadre della NBA, Hawks e Suns giocano a lungo a non farsi male, ritrovandosi per undici volte in parità e per 24 a scambiarsi la guida in una gara in cui nessuna delle due ha avuto un vantaggio superiore ai 7 punti. Normale allora che la sfida sia stata decisa solamente negli ultimi secondi, con Taurean Prince in grado di segnare una tripla fuori equilibrio a 7.6 secondi dalla fine, chiudendo come miglior marcatore dei suoi con 22 punti grazie a un eccellente 6/8 da tre. Prince ha anche trovato il tempo di litigare con Josh Jackson scambiandosi un paio di spinte nel corso dell’ultimo quarto, accendendo un parapiglia che ha provocato l’espulsione di Jackson ed Elfrid Payton, autore di una tripla doppia con 11 punti, 10 rimbalzi e 14 assist. Molti di questi ultimi sono finiti nelle mani del miglior marcatore della sfida T.J. Warren (35 punti) e di Devin Booker (20), che però ha fallito il tiro della vittoria allo scadere. “Ho preso il tiro che volevo nel punto del campo in cui lo volevo: semplicemente ho sbagliato” la spiegazione della giovane stella dei Suns, che ha interrotto la sua striscia di quattro gare in fila sopra quota 30.