Il successo n°19 per i Rockets nelle ultime 20 partite disputate mette sempre più in pericolo la partecipazione degli Spurs ai playoff: la squadra di coach Popovich è al momento decima e fuori dalla postseason, pur con lo stesso record di Nuggets e Jazz
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Houston Rockets-San Antonio Spurs 109-93
Kawhi Leonard ancora non è pronto a scendere in campo (“E non ho novità su quando lo sarà”, dice Popovich); LaMarcus Aldridge è fuori per un dolore al ginocchio destro; a Manu Ginobili viene concesso un turno di riposo. Il tutto sul campo della miglior squadra NBA: il risultato della gara, con queste premesse, è discretamente scontato e infatti San Antonio si immola senza troppe resistenze e concede a Houston la 19^ vittoria nelle ultime 20 gare disputate. Il primo quarto è ancora in equilibrio (solo +4 Rockets) ma all’intervallo gli Spurs hanno segnato solo 43 punti e lo svantaggio dei nero-argento è già in doppia cifra. Il terzo quarto è quello decisivo: dopo un canestro di Dejounte Murray che riporta gli ospiti sul -13, James Harden prende possesso della gara e segna 8 punti in fila per iniziare il break di 16-4 che spezza in due la partita (82-57 il punteggio dopo la mareggiata Rockets). Quattro punti in fila di San Antonio provano a riavvicinare la squadra di coach Popovich ai padroni di casa (-15) ma Houston risponde con un altro parziale di 8-0 che chiude definitivamente i conti, gli ultimi cinque dei quali firmati da Chris Paul, che termina a quota 18 con 9 assist. Ancora meglio fa il solito Harden, che ne mette 28 pur tirando male da tre punti (2/11) ma andando con costanza in lunetta, da dove è infallibile (14/14). Clint Capela si ferma a un rimbalzo dalla doppia doppia (13+9) mentre 15 punti li aggiunge Trevor Ariza e altri 14 Gerald Green dalla panchina, con anche 9 rimbalzi. Sotto canestro gli Spurs sono dominati senza appello (50-34 il bilancio a rimbalzo in favore degli uomini di Mike D’Antoni) ed è di 46-24 il conto dei punti ottenuti in area dalle due squadre, con gli Spurs tenuti complessivamente sotto il 41% al tiro.
Le parole di Popovich sul ritorno di Leonard
Per San Antonio quella sul parquet del Toyota Center è la quinta sconfitta nelle ultime sei gare e sono solo tre su 14 partite disputate le vittorie incassate da Tony Parker e compagni dall’inizio di febbraio a oggi. “Il nostro obiettivo sono ancora i playoff e faremo di tutto per raggiungerli”, avvisa Popovich, anche se a questo punto del calendario era dalla stagione 1996-97 che San Antonio non si ritrovava fuori dalle prime otto posizioni a Ovest. "Strano vederli in questa posizione, ma senza Kawhi [Leonard] è dura", dice Chris Paul, il primo però a dare un voto di fiducia ai "cugini" texani: "Hanno tanta gente fuori ma se c'è qualcuno che può trovare un modo per farcela e centrare comunque i playoff, quello è Gregg Popovich". Oggi San Antonio paga una squadra dal talento troppo limitato: a Houston i migliori realizzatori sono Bryn Forbes e Derrick White a quota 14, 13 li aggiunge Rudy Gay (unico giocatore del quintetto in doppia cifra) mentre è di un punto in meno il bottino di Tony Parker. Urge il ritorno di Aldridge, atteso in campo già contro i Magic, e soprattutto quello di Kawhi Leonard, grande punto interrogativo della stagione dei nero-argento. Le voci parlano di un possibile ritorno giovedì nella sfida casalinga contro i Pelicans: "Bene, son felice di sapere che la gente preveda il suo ritorno per giovedì. Non ho idea di che cosa stanno parlando. Non presto attenzione, non ascolto queste voci. Vedrò Kawhi martedì, capiremo come sta, se si sente pronto per tornare e se io penso che sia pronto per farlo. E decideremo insieme". Riuscirà il suo ritorno a salvare in extremis la stagione dei nero-argento?