Nei primi estratti dal suo libro From the Outside: My Journey through Life and the Game I Love il due volte campione NBA svela i retroscena dei suoi complicati rapporti all'interno dello spogliatoio di Boston, soprattutto con Rondo. E le accuse non mancano
Neppure un mese fa il suo nome è stato incluso tra i finalisti per entrare nella Hall of Fame di Springfield e a inizio aprile si saprà se l’ennesima pagina leggendaria della carriera di Ray Allen è pronta per andare a libri. Nel frattempo un libro, From the Outside: My Journey through Life and the Game I Love, scritto dall’ex giocatore di Sonics, Bucks, Celtics e Heat, scritto insieme al giornalista Michael Arkush (e con una prefazione eccellente firmata da Spike Lee, che lo ha diretto sul grande schermo in He Got Game) arriva a raccontare la sua storia in campo e fuori, gettando anche luce sul suo rapporto che oggi sembra incrinato con i compagni di spogliatoio dei Celtics, con cui Allen ha vinto il suo primo titolo NBA nel 2008. E in particolare con uno, Rajon Rondo: “Andava in giro a dire che ci aveva trascinato lui all’anello”, scrive il n°20 biancoverde dell’allora giovane compagno, solo al suo secondo anno nella lega nella stagione 2007-08. Di fronte alla reazione incredula del resto dello spogliatoio, guidato dal trio di veterani Paul Pierce-Kevin Garnett-Ray Allen, Rondo si sarebbe lamentato di avere contro tutta la squadra, schierata contro di lui. “Guarda che nessuno ce l’ha con te”, la risposta sorpresa di Allen, che avrebbe però scatenato l’ennesima reazione stizzita di Rondo: “Tu di sicuro, visto che mi accusavi di essere il motivo per cui ci avrebbero ceduto”. L’accusa fa riferimento a una trade valutata dalla dirigenza di Boston nel 2009, che a sentire Allen lo avrebbe spedito a Phoenix insieme proprio a Rondo in cambio di un pacchetto di giocatori con Amar’e Stoudamire proprio per via dell’incapacità della società biancoverde a gestire il carattere bizzoso della point guard da Kentucky. Dialoghi che tratteggiano un quadro tutt’altro che idilliaco nella relazione tra i due giocatori agli ordini di coach Rivers, rapporto che sempre secondo le parole contenute nel libro di Allen si sarebbe poi definitivamente compromesso nella stagione 2011-12, “quando Rondo aveva smesso di passarmi la palla”. Ad aprile 2012, appena prima dei playoff, la point guard avrebbe accusato il suo miglior tiratore di essere geloso di lui: “Farò in modo che quest’estate ti caccino da qui”, avrebbe detto Rondo ad Allen, secondo la sua testimonianza.
Quella che volta che Chris Paul poteva arrivare a Boston…
Quelle del suo complicato rapporto con Rondo non sono le uniche rivelazioni contenute nel libro in uscita il 27 marzo, dove Allen racconta anche di come la stagione 2011-12 avrebbe potuto essere la prima in maglia Celtics niente meno che di Chris Paul (ovviamente sempre al posto di Rondo…). CP3, al tempo a New Orleans, sarebbe arrivato a Boston se Doc Rivers non avesse preferito compiere un gesto di estrema cavalleria sportiva, quello di non rubare a Monty Williams – l’uomo in carica a New Orleans, che era stato suo giocatore a Orlando e con cui aveva mantenuto un ottimo rapporto – il proprio franchise player. “Alla fine scelse di non fargli uno sgarbo del genere”, la versione (non sappiamo quanto credibile) di “Jesus Shuttlesworth”. Non ci sono ovviamente solo gli ex compagni di Boston al centro delle 288 pagine di un libro che vuole raccontare l’Allen giocatore (e i suoi rapporti in particolare con LeBron James e Kobe Bryant, ad esempio) ma anche l’uomo, educato a valori come responsabilità e rispetto dall’influenza del padre, militare di professione. Quando il piccolo Ray, ancora ragazzino, non si sarebbe mai immaginato di dover raccontare una carriera leggendaria addirittura in un libro.