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NBA, buon compleanno Belinelli: fanno 32, come quella volta contro i Knicks

NBA

Marco Belinelli compie oggi 32 anni, undici dei quali trascorsi in NBA vestendo ben nove maglie diverse. Un percorso fatto di grandi gioie e momenti complicati, ma soprattutto di tante altre sfide da vincere sul parquet

Festeggiare negli USA non deve fargli effetto più di tanto, anche perché l’ultimo compleanno vissuto da questa parte dell’Atlantico risale a oltre un decennio fa. Marco Belinelli si gode i suoi 32 anni a Philadelphia, contento per la sua ennesima prestazione maiuscola da 17 punti e 5/6 dal campo nel sesto successo in fila raccolto dai Sixers. L’azzurro infatti è apparso rigenerato nell’ultimo mese, finalmente inserito in un contesto che funziona, dopo lunghe settimane passate in maniera frustrante ad aspettare che gli Hawks si decidessero a dargli il via libera. Alla fine Belinelli se l’è presa con la forza questa opportunità, rinunciando anche a parte del suo stipendio pur di poter cambiare aria e ritornare a giocare ad alto livello. Nelle 18 partite disputate negli ultimi 40 giorni, Belinelli ha ritoccato a rialzo quelle che per lui erano già cifre da record in carriera: l’azzurro viaggia a quasi 12 punti di media, in doppia cifra in 14 delle 18 uscite, merito delle percentuali in netta risalita rispetto al periodo trascorso ad Atlanta. Il numero 18 dei Sixers è passato dal 41 al 48.4% al tiro, mantenendo il 37% abbondante dall’arco. Il dato che più fa sorridere Marco e lo staff tecnico di Philadelphia è un altro: Belinelli viaggia con +7 di Net Rating nell’ultimo mese ai Sixers. Il dato migliore tra i non titolari, quasi a formare un sestetto di cui l’azzurro con molto piacere vuole fare parte. Coach Brown, scuola San Antonio e ben informato sulle sue caratteristiche e riguardo il suo livello d’esperienza, voleva allungare la rotazione in vista dei playoff e il periodo di rodaggio di Belinelli va proprio in questa direzione. Philadelphia è in netta risalita (merito anche del calendario molto abbordabile), attualmente al quarto posto a Est e pronta a dare spettacolo anche ai playoff. Embiid, Simmons, Covington, Saric: un gruppo di giovani talenti, che aveva un disperato bisogno di un vecchietto di 32 anni che gli spieghi come fare. In attesa del 1° luglio e di un rinnovo di contratto che – a fronte di questo rendimento – diventa sempre più probabile.

Massimo in carriera contro New York: 32 punti, ma partita persa dagli Spurs

Trentadue è un numero dolce che rievoca alla memoria di Belinelli piacevoli ricordi. Quelli infatti sono i punti messi a referto dall’azzurro nella miglior serata a livello realizzativo della sua carriera. Una partita del 2014, la prima dell’anno giocata con la maglia degli Spurs nella sua stagione perfetta. Il miglior preludio che in poco tempo lo ha poi portato a vincere la gara di tiro da tre punti e il titolo NBA nel giro di pochi mesi. Una partita particolare, in cui coach Popovich lo lanciò in quintetto al posto di Danny Green. Una scelta ripagata dall’azzurro sin dalla palla a due, partito forte in un primo quarto che lo vedeva protagonista già nei primi possessi. Il 2-0 di quell 2 gennaio 2014 porta la sua firma, arrivato a seguito di una palla persa di Andrea Bargnani. Già, ai Knicks c’era anche la prima scelta assoluta al Draft 2006, in un derby italiano che il Beli stravinse in quell’occasione. Alla sirena finale furono 32 i suoi punti, con 12/16 al tiro, sei triple, cinque rimbalzi in 33 minuti di gioco. Una gara perfetta, a livello personale però. Perché gli Spurs alla fine persero quella sfida, in cui Popovich gli lasciò il controllo dei possessi decisivi. Un perfezionista come lui sicuramente rimpiangerà un paio di triple che non hanno trovato il fondo della retina nel rush finale, anche perché mai come in quella stagione si era abituato al sapore della vittoria. Successi da festeggiare, proprio come il compleanno a fine marzo. Quando la regular season volge al termine e tocca iniziare ad allacciare per bene le scarpe. Per una volta con un bicchiere di prosecco in mano: auguri Marco!