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NBA: gli Warriors scelgono Quinn Cook, niente playoff per Omri Casspi

NBA

Golden State modifica la composizione del roster (causa infortuni) in vista dei playoff: Quinn Cook è pronto a firmare un biennale, mentre il veterano israeliano vede così svanire il suo sogno playoff, nonostante il sacrificio economico fatto in estate 

Golden State ha comunicato a Omri Casspi, al momento lontano dal gruppo a causa di un’infiammazione al piede destro che ne aveva limitato l’utilizzo nelle ultime due settimane, di non essere più parte del roster (già occupato in tutti e 15 i suoi posti); tagliato per far spazio a Quinn Cook, necessario nella rotazione degli Warriors limitata dall’infortunio di Curry e da defezioni varie. Il giocatore israeliano, al nono anno in NBA, perde così un’occasione unica per fare il suo esordio ai playoff. Un sogno che voleva inseguire a tutti i costi e che in estate lo aveva portato a rifiutare offerte ben più remunerative per accontentarsi di un ruolo marginale con i campioni in carica. Casspi ha firmato al minimo (1.471 milioni di dollari), accettando di giocare soltanto 14 minuti di media nelle 53 partite in cui è stato utilizzato (5.7 punti e 3.8 rimbalzi). Tutto in funzione di un sogno playoff (e titolo NBA) svanito a pochi giorni dal traguardo a causa delle necessità che hanno costretto gli Warriors a fare una scelta dolorosa. Golden State infatti, dopo l’infortunio di Steph Curry, ha richiamato Quinn Cook dalla squadra di G-League, spremendo fino in fondo il suo two-way contract, ma consapevole del fatto che prima o poi sarebbe stata costretta a prendere una decisione non semplice. Cook ha convinto nelle 30 partite giocate in questa seconda metà di regular season, lanciato nella mischia spesso come titolare e in grado di rispondere con prestazioni da 21 punti e cinque triple come l’ultima contro i Pelicans. La sorpresa è che sembra che gli Warrios siano intenzionati ad offrirgli un accordo di due anni, garantendosi così al minimo le sue prestazioni anche per la stagione 2018-19; accettando così di quadruplicare l’esborso a causa della luxury tax. Un dollaro pagato per lo stipendio di Cook infatti ne porta in dote 3.5 aggiuntivi di tasse da pagare, ma è un prezzo che a Oakland sono disposti a versare pur di disporre di un’alternativa offensiva in più nel primo turno playoff. E magari anche più avanti durante la post-season.