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Playoff NBA 2018, Utah-Oklahoma City 113-96: Mitchell meglio di Karl Malone: 33 punti e Jazz sul 3-1

NBA

Ancora protagonista la matricola dei Jazz, che stabilisce il record di punti nella storia della franchigia per un rookie nei playoff, superando niente meno che i 31 messi a segno da Karl Malone nel 1986. Non bastano a OKC i 32 punti di Paul George

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Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 113-96

Russell Westbrook e compagni partono bene in gara-4, con le spalle pericolosamente vicine al muro, e confezionando un primo quarto da 30 punti gestiscono un vantaggio di 6 punti dopo i primi dodici minuti. Nella seconda frazione del primo tempo però cambia tutto: l’attacco di Utah prende fuoco e manda a tabellone 34 punti, limitando quello di OKC a soli 22, piazzando un parziale di 11-3 nel finale (dal 49-47 Thunder al 58-52 Jazz con cui si va all’intervallo) marchiato a fuoco dalle tre triple consecutive di Joe Ingles (per tutti i suoi 9 punti con cui chiude il primo tempo) e da un canestro di Donovan Mitchell, che va al riposo già a quota 13. Sono due di più, 15, quelli mandati a referto a metà gara da Russell Westbrook, ma lo svantaggio degli ospiti non fa che aumentare nel terzo quarto, con la squadra di coach Donovan che paga le tante palle perse e soffre di nuovo la coppia Mitchell-Ingles: il primo segna e poi fornisce l’assist al secondo che scrive a tabellone il +21 sull’87-66, massimo vantaggio dei padroni di casa, all’interno di un parziale di 7-0 Utah che vede OKC sbagliare 7 tiri in fila. La terza frazione si conclude con i Jazz in vantaggio 90-73 e nel quarto quarto la musica non cambia: i Thunder vedono palesarsi una sconfitta che li fa sprofondare sull’1-3 nella serie e reagiscono perdendo la pazienza. Un doppio tecnico a Raymond Felton e Rudy Gobert, poi Russell Westbrook che si allaccia con vari avversari e poi commette un fallo duro su Jae Crowder da cui nasce un principio di rissa che finisce per vedere proprio l’ala piccola dei Jazz espulso dall’incontro per una gomitata al viso di Steven Adams. Il clima da bagarre però non cambia gli equilibri in gioco: OKC non riesce ad avvicinarsi nel punteggio e Utah viene guidata alla vittoria in gara-4 dai 33 punti di un trascinante Donovan Mitchell, che diventa così il rookie titolare della miglior prestazione offensiva della storia dei Jazz, superando i 31 scritti da Karl Malone nel 1986. Per la matricola di coach Snyder, in quattro partite della serie ci sono un totale di 110 punti, il massimo di sempre nella storia dei playoff per un rookie se si eccettuano i 117 fatti registrare da Michael Jordan nel 1985. Mitchell chiude con 13/28 al tiro e 3 triple a segno ma aggiunge anche 7 rimbalzi, 4 assist senza neppure una palla persa: tutto il quintetto dei Jazz va in doppia cifra, guidato dai 20 punti con 5/11 da tre di Joe Ingles, dalla doppia doppia (16 punti con 10 rimbalzi) di Rudy Gobert e dai 13 a testa di Derrick Favors e Ricky Rubio, che ci aggiunge anche 8 assist e 6 rimbalzi. 

OKC, si salva solo Paul George

Per la terza gara consecutiva (se non la quarta, visto il 10/25 di gara-1) sono ancora insufficienti le percentuali al tiro di Russell Westbrook, che chiude sì con 23 punti e 14 rimbalzi ma con 7/18 al tiro e 5 palle perse. Fa ancora peggio Carmelo Anthony, titolare di un pessimo 5/18 offensivo (con 0/6 da tre): nei Thunder l’unico a salvarsi è un Paul George da 32 punti con 9/21 dal campo e un immacolato 12/12 dalla lunetta: sono però soltanto 10 gli assist di squadra per OKC, una miseria sui 33 canestri segnati, con la percentuale dal campo di squadra sotto al 40% frutto anche dei tanti tiri in isolamento o uno contro uno presi dagli uomini di coach Donovan. Per gli ospiti ci sono anche 15 palle perse (su cui capitalizzano relativamente poco – solo 12 punti – i Jazz) in una gara che va senz’altro dimenticata per provare a resettare tutto in vista di gara-5, in casa, ed evitare una brutale eliminazione che potrebbe portare a conseguenze importanti sul futuro immediato della franchigia.