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NBA, coach Kerr a Manu Ginobili: "Fai come Federer: se ami il tuo lavoro, continua"

NBA

A fine partita l’allenatore degli Warriors è corso ad abbracciare l’argentino, consigliandogli di seguire il consiglio che in estate è arrivato da Federer: rimandare il ritiro fino a quando ami il tuo lavoro. E Ginobili sembra avere ancora gli stimoli giusti

Spesso in NBA si parla di legacy, rispetto e stima tra i protagonisti che sul parquet fino alla sirena finale dell’ultima gara della serie sono pronti a darsi battaglia l’uno contro l’altro. Un esempio lampante di tutto questo è il saluto tra Steve Kerr e Manu Ginobili, ex compagni e adesso avversari in due ruoli diversi. Uno fa l’allenatore, mentre l’altro non vuole smettere di scendere in campo, anche all’alba dei 41 anni che compirà il prossimo 28 luglio. L’argentino è stato l’ultimo a mollare la presa anche stavolta, anche quando gli altri non ci credevano più, dando del filo da torcere ai campioni NBA in carica. A fine partita, con la serie chiusa 4-1 in favore degli Warriors, Kerr è corso ad abbracciare Ginobili dandogli un consiglio sul suo futuro: “Voglio che continui a giocare, davvero. Devi proseguire, ok? Perché no? Abbiamo incontrato Roger Federer questa estate in Cina e gli ho chiesto: ‘Perché continui a giocare’ e mi ha risposto: ‘Perché amo quello che faccio’. Se è ancora la tua passione, prosegui, dannazione”. Parole registrate assieme all’abbraccio a bordocampo, mentre dal soffitto della Oracle Arena scendevano i coriandoli per celebrare la vittoria degli Warriors che potrebbe sancire la fine della carriera del n°20 degli Spurs. In conferenza stampa poi l’allenatore di Golden State ha raccontato l’accaduto, sottolineando: “È un mio amico. Ho giocato con lui nel lontano 2003, una vita fa, ed è incredibile che sia ancora qui pronto a scendere in campo e a dare battaglia, mettendoci passione e gioia. La mia speranza è che non sia stata la sua ultima apparizione e l’ho detto anche a lui. È un divertimento per tutti vederlo scendere in campo e riuscire a fare ancora la differenza”. A livello di contrattuale la situazione in realtà è molto più chiara rispetto a 12 mesi fa, avendo firmato un biennale da 5 milioni di dollari la scorsa estate: “Nulla è cambiato rispetto al recente passato, non so cosa farò – racconta il diretto interessato -. Mi prenderò uno, due mesi di riposo per tirare il fiato e vedere come mi sento. Non sono il tipo che prendere decisioni d’impulso, quando magari si è amareggiati, delusi o qualcosa di simile. Preferisco far passare un po’ di tempo e vedere come vanno le cose”.