Reduce da una serie playoff contro Portland da MVP della lega, Anthony Davis è convinto che i suo Pelicans possano giocarsela anche contro i Golden State Warriors. E non ha paura a dirlo
Se uno va a vedere i precedenti stagionali tra i New Orleans Pelicans e i Golden State Warriors campioni NBA in carica, tutto l’ottimismo di Anthony Davis si fa un po’ fatica a capirlo: “Sappiamo di poterli battere, lo abbiamo già fatto in stagione”, afferma spavaldo AD, alla luce dell’unico successo (su quattro scontri diretti) dei suoi contro gli Warriors, peraltro ottenuto lo scorso 7 aprile quando Golden State doveva già fare a meno di Steph Curry. “E nelle tre gare che abbiamo perso, siamo sempre stati vicini [-8 alla seconda di campionato, ma poi in realtà un ko di 10 punti e un altro di 15, ndr]. Non possiamo impedirgli di segnare, sono troppo forti e finiranno per mettere punti a tabellone: quello che possiamo fare noi è rimettere il pallone in campo il più in fretta possibile e alzare il ritmo della partita per cercare di rendere la nostra azione offensiva più verloce”, le parole di Davis, evidentemente super fiducioso in sé e nella sua squadra sulle chance di potersi giocare la serie contro Kevin Durant e compagni. “Io la vedo come un’opportunità – dice – l’obiettivo è quello di sconfiggerli in una serie a sette e non stiamo pensando ad altro. Al momento tutti i nostri pensieri sono rivolti alla gara di lunedì [notte, gara-1 della semifinali di conference], perché sappiamo di dover prendere una partita alla volta e partire da lì. È un’ottima occasione per ognuno di noi per aggiungere una piuma eccellente al nostro cappello. E se dovesse succedere realmente, la soddisfazione per il n°23 dei Pelicans sarebbe accompagnata da una sorta di vendetta contro tutti quelli che non hanno creduto nella sua squadra in questo stagione: “La gente continua a non darci il credito che ci siamo meritati sul campo, ma tutto il rumore che c’è attorno alla pallacanestro in questi playoff non ci interessa”, taglia corto l’All-Star di New Orleans. Che reduce dalle quattro partite contro Portland, chiuse con 33 punti e quasi 12 rimbalzi di media, è in uno stato di grazia e di fiducia in sé ai massimi di carriera, tanto da non essere scalfito neppure dallo status degli avversari, due volte campioni NBA negli ultimi tre anni, e dai numeri che uno sguardo più attento ai precedenti stagionali rivela. Nelle quattro gare stagionali contro Golden State, infatti, New Orleans ha un net rating negativo (-4.7) e anche aver corso e alzato il ritmo (106.9 di pace factor) non è servito a evitargli tre sconfitte. Quel che è certo è che il suo duello con Draymond Green promette di far scintille: e anche solo per questo, Golden State-New Orleans è una serie da seguire a tutti i costi.