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Playoff NBA 2018, Boston-Philadelphia gara-1: in dubbio la presenza di Jaylen Brown

NBA

La guardia dei Boston Celtics si è infortunata al bicipite femorale in gara-7 contro Milwaukee ed è in dubbio per gara-1 contro Philadelphia, ma coach Stevens si è detto possibilista su un suo possibile rientro. La risposta sulla sua presenza stanotte alle 2.00 su Sky Sport 2 HD

Tutta la stagione dei Boston Celtics è stata una lunga battaglia contro le avversità. Sin da quando Gordon Hayward si è infortunato dopo cinque minuti nel suo debutto con la maglia bianco-verde, coach Brad Stevens si è trovato a fare i conti con un roster non al completo, proseguendo poi con la sfortuna dovendo fare a meno anche di Kyrie Irving. Purtroppo per Boston, la tradizionale fortuna degli irlandesi sembra essere andata in vacanza un po’ troppo presto: in gara-7 contro i Milwaukee Bucks si è infortunato anche Jaylen Brown, costretto ad alzare bandiera bianca per uno strappo al bicipite femorale destro. Le condizioni della giovane guardia dei Celtics sono il grande punto di domanda che aleggia sopra gara-1 della serie tra Boston e Philadelphia, prevista per la notte tra lunedì e martedì alle 2 in diretta su Sky Sport 2 HD. Gli ultimi aggiornamenti dati dallo stesso coach Stevens danno la sua presenza come “in dubbio”, ma si è detto possibilista sulle sue chance di essere in campo già per il primo episodio della serie: “L’ultima email che ho ricevuto dice che ha ancora del dolore e che non ha ancora svolto nessun tipo di corsa” ha detto alla vigilia di gara-1. “Ha fatto degli esami e gli esiti sono stati incoraggianti, per fortuna. Immagino che possa giocare, sembra essere un infortunio che gli permette di disputare anche il resto della serie”. Il grande problema, infatti, non è essere in campo per una singola partita, ma farlo senza correre il rischio di aggravare l’infortunio. Il bicipite femorale può essere difficile da gestire, come spiegato anche dallo stesso Brown dopo la partita con i Bucks. “Ogni volta che provi ad accelerare lo senti, ogni volta che provi a fermarsi o cambiare velocità, si sente la pressione che metti sul muscolo”. E considerando che Brown si ritroverà spesso sulle tracce di tiratori come J.J. Redick o Marco Belinelli, che sono abituati a muoversi tantissimo all’interno del sistema offensivo dei Sixers. Doverli rincorrere senza potersi muovere alla massima velocità può essere un problema, senza contare che i Celtics avranno bisogno anche del suo apporto offensivo se vogliono tenere il passo dell’attacco di Philadelphia.

Brown: “Farò di tutto per giocare, anche prendere le pastiglie”

Quello che è certo è che Brown non intende perdersi la serie per nulla al mondo: la guardia aveva dato il suo ok per rientrare già nel secondo tempo di gara-7 contro Milwaukee prima che coach Stevens decidesse altrimenti, e pur di recuperare in tempo ha dato l’assenso a fare una cosa che va contro i suoi principi: prendere dei medicinali in pastiglia. Per qualche motivo non meglio precisato (lui li ha definiti “motivi personali”) Brown non ha preso neanche una pillola negli ultimi dieci anni, ma ha acconsentito a farlo pur di essere in campo. “Farò tutto quello che è necessario, non mi perderei questa serie per nulla al mondo”. Se non dovesse farcela o se i Celtics decidessero di fermarlo per timore di un infortunio più grave, le alternative al suo posto non mancano – anche se Stevens è stato particolarmente vago nel parlare delle sue possibili scelte. “Potremmo andare con Marcus [Morris o Smart, non è dato saperlo, ndr], potremmo tenere Semi Ojeleye in quintetto, oppure scegliere Shane Larkin” ha dichiarato domenica. “Abbiamo un posto da riempire [dando per scontato il rientro di Aron Baynes contro Joel Embiid, ndr] e abbiamo tempo fino allo shootaround di lunedì per decidere”. La risoluzione del mistero arriverà a poche ore dalla palla a due: appuntamento per stanotte alle 2 del mattino per gara-1 tra Celtics e Sixers.