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NBA, gara-2 a Toronto: abbiamo visto la “Gioconda” di LeBron James?

NBA

Un dato statistico (77 dei 128 punti prodotti da Cleveland sono stati realizzati o ispirati dal n°23, mai così tanti in una sua gara di playoff) e mille commenti dei suoi colleghi sui social accendono i riflettori su una delle più grandi performance di sempre della superstar dei Cavs

Abbiamo visto la Gioconda di LeBron James? Il giorno dopo la seconda gara della serie tra Cavs e Raptors, che ha dato alla squadra dell’Ohio il 2-0 nella serie contro i canadesi grazie ai 43 punti, 14 assist e 8 rimbalzi del n°23, l’impressione è che la strapotere della superstar di Cleveland non sia mai stato così netto ed evidente. Un dato e molti commenti affidati ai social da parte dei suoi stessi colleghi – notoriamente i giudici più sinceri e severi allo stesso tempo – sembrano andare in questa direzione. Si parte dal dato: gara-2 contro Toronto per “King” James ha rappresentato la partita di playoff n°226 in carriera. Mai, nelle precedenti 225, il leader dei Cavs aveva creato – segnando in prima persona o regalando assist a un compagno – un totale di 77 punti, una produzione offensiva che vale il 60% abbondante di quella prodotta dalla sua squadra nella totalità. Nel secondo tempo il suo dominio è stato ancora più evidente, con LeBron responsabile di 45 dei 67 punti dei Cavs (in pratica, due su tre), fermandosi soltanto a due punti di distanza (47) dalla produzione offensiva di tutti i Toronto Raptors. Superato Michael Jordan (fermo a 15) con la 16^ prestazione da almeno 30 punti e 10 assist della sua carriera ai playoff, James è diventato il primo giocatore di sempre a iscrivere a referto in una gara di postseason almeno 40 punti e 14 assist, stabilendo l’ennesimo record di una carriera già impareggiabile. Imprese che non sono passate inosservate a molti ex compagni o avversari dello stesso James, a partire da quel Dwyane Wade da sempre vicino e solidale al suo ex partner in crime in maglia Heat (e poi, brevemente quest’anno, anche Cavs): un laconico “sheeesh” accompagnato dall’icona di chi si mette una mano davanti agli occhi perché non riesce quasi più a credere a quello che vede, è il tweet affidato alla rete per complimentarsi col 23 di Cleveland. Più eloquente e dettagliato il commento del centro degli Orlando Magic Nikola Vucevic: “Lo so che LeBron sta segnando dei canestri pazzeschi, ma il modo in cui mantiene tutti coinvolti i suoi compagni, procura loro tiri smarcati o sfrutta i vari mismatch è davvero incredibile. Il suo quoziente di intelligenza cestistica è di un altro mondo”, l’interessantissima analisi del giocatore montenegrino.

C.J. McCollum: ammirazione e... una critica?

Da Portland, invece – e precisamente dall’account Twitter di C.J. McCollum – arriva un’altra osservazione tecnica sulla grandezza di LeBron James: “È incredibile la quantità di spazio che crea con lo spin per poi tirare cadendo all’indietro”, osserva la guardia dei Blazers, e proprio sull’efficacia del suo fade away – in gran spolvero in gara-2, con ben sette canestri a segno – si concentra anche l’ala dei Brooklyn Nets DeMarre Carroll: “Se LeBron segna dei fade away come questi… nessuno può marcarlo”, inneggiando alla possibilità che la superstar dei Cavs possa segnare 100 punti in una delle sue prossime escursioni. La mano caldissima messa in mostra da James nei canestri in allontanamento porta poi ancora McCollum a muovere una sorta di (piccola) critica al tre volte campione NBA: “Mi sono sempre domandato come ‘Bron possa segnare dei tiri in allontanamento con un altissimo livello di difficoltà/contestati dai difensori ma poi fa fatica a segnare dalla lunetta [solo 4/8 in gara-2, ancora peggio nel primo episodio della serie, chiuso con 1/6 ai liberi, ndr]”. Domanda legittima, viste le cifre esibite contro Toronto, ma forse anche superflua visti poi i risultati: se dovesse riprendere a segnare i liberi con regolarità [sopra il 73% in stagione, la sua miglior statistica dal 2013-14 a oggi, ndr] chi e cosa potrebbe mai fermare LeBron James?