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NBA, quanto è comodo e semplice essere compagni di squadra di LeBron James?

NBA

Un video divertente del Saturday Night Live racconta in maniera ironica le mansioni "degli altri Cavaliers", quelli che non si chiamano LeBron James: fargli i massaggi, dargli il cinque in lunetta, fumare mentre lui pensa a fare tutto il resto. Tanto alla fine vince sempre lui

“LeBron James è incontenibile e bla bla bla. Ma non dovete dimenticarvi di noi, siamo gli altri Cavaliers”. Questo lo slogan iniziale del siparietto simpatico durante il Saturday Night Live, poche ore dopo che James aveva vinto a modo suo gara-3 contro i Raptors. Un paio di minuti dedicati a tutti quelli che non si chiamano James, che vincono soprattutto per merito del loro leader e che devono a loro modo ritagliarsi un posto in campo. Lo sketch è quindi servito su un piatto d’argento, con le battute dei vari protagonisti si scrivono praticamente da sole. “Siamo pronti a fare tutto ciò di cui LeBron ha bisogno”, questo lo slogan. Peccato che le loro mansioni non abbiano in alcun modo pretese cestistiche di alcun tipo. Un esempio su tutti: “Ogni volta che LeBron è in lunetta pronto a realizzare i suoi tiri liberi, io sono lì al suo fianco, scattante e rapido nel dargli il cinque tra un tentativo e l’altro”. Aggiunge un altro: “Io sono sempre pronto a coprirgli le spalle”, facendo poi capire in senso figurato che le sue sono mansioni da massaggiatore e non da talento che può pensare di diventare alternativo al n°23. Sul parquet nella realtà almeno Kevin Love sta riuscendo a ritagliarsi un ruolo di rilievo, ma il fatto che James abbia vinto la serie di primo turno contro Indiana senza che nessun compagno abbia segnato 20 punti nei sette testa a testa con i Pacers, racconta molto quale sia stato l’impatto del supporting cast. È così il dargli una mano diventa l’occuparsi degli smartphone di James, oppure essere premiati nel far rotolare la palla sul parquet nella direzione di LeBron nel momento in cui si effettua una rimessa senza far partire il cronometro. “Sono molto bravo a farlo”, racconta soddisfatto uno dei tanti giocatori immaginari dei Cavs. C’è chi fa vanto della sua stat line: “Ho chiuso con 0 punti, 0 rimbalzi ma ben 6 falli commessi”, perché fare legna può essere una delle poche mansioni a cui si è deputati. Lo stesso che più tardi parla della sua famiglia, dei suoi tanti figli, due dei quali giocano già nei Cavaliers: in fondo anche un paio di bambini possono farlo. C’è quello che non sa le regole e il robot per pulire il parquet che gioca da playmaker, mentre il secondo miglior realizzatore della squadra è una donna, “nonostante sia una fumatrice accanita”. Chiunque può far parte "degli altri Cavs", con la comodità di godersi in prima fila le prodezze di un giocatore che passa una sola vola.