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NBA: Phoenix sceglierà per prima al Draft 2018, con il dilemma Ayton-Doncic

NBA

I Suns hanno confermato le previsioni (e probabilità) della vigilia, finiti al primo posto dalla Lottery dopo il pessimo piazzamento conquistato in regular season. A Phoenix è già tempo di decidere: scegliere il lungo atletico e già beniamino di casa, oppure la point guard slovena con esperienza e successi da protagonista conquistati in Europa?

“È un giorno storico per la nostra franchigia”, commenta a caldo il GM dei Phoenix Suns Ryan McDonough, dopo che la squadra dell’Arizona ha visto confermato il suo 25% di opportunità di finire davanti a tutti (la quarta volta in fila che succede, ma dal prossimo anno cambiano le regole), dopo la pessima regular season conclusa un mese fa. Dietro i Suns, al secondo posto sono stati sorteggiati i Sacramento Kings (che fanno un bel balzo in avanti rispetto alle chance che inizialmente li davano settimi), per il decimo anno consecutivo con una scelta da Top-10 a disposizione e con la speranza che la carestia da playoff finisca dopo 12 anni. Ai piedi di un podio che si preannuncia bello ghiotto e pieno di talento ci sono gli Atlanta Hawks, rivoluzionati da cima a fondo e pronti a ripartire con coach Pierce (l'ultima volta che hanno scelto alla n°3 nel 2007 arrivò Al Horford). A Phoenix nel frattempo è già iniziato il toto-nome, con DeAndre Ayton e Luka Doncic che avanzano seriamente la loro candidatura a diventare i successori in ordine di tempo di Markelle Fultz e Ben Simmons. Il lungo dei Wildcats ha giocato quest’anno in Arizona a Tucson, a due passi da Phoenix diventando il beniamino dello stato. Ayton ha chiuso la stagione con oltre 20 punti e 11.6 rimbalzi di media; il quinto nella storia del college a riuscirci giocando in una squadra della Pac-12, mettendo a referto ben 24 doppie doppie. Un giocatore dalle caratteristiche chiare, uno di quei centri che fino a 15 anni fa nessuna franchigia NBA si sarebbe fatta scappare. Adesso però il gioco è profondamente cambiato, aprendosi molto di più al basket internazionale, lasciando spazio e opportunità anche a talenti europei come Doncic - l’altro grande nome in lizza per la prima chiamata assoluta. I Suns nei giorni scorsi hanno ufficializzato l’arrivo di coach Kokoskov, l’allenatore della Slovenia campione d’Europa della scorsa estate e uno dei maestri della point guard del Real Madrid. Un indizio bello grosso su come potrebbero andare le cose, nonostante Josh Jackson (presente alla Lottery in rappresentanza dei Suns) dica altro: “Dovesse dipendere da me sceglierei Ayton, un ragazzo che conosco ormai da cinque o sei anni. L’ho visto crescere stagione dopo stagione, migliorare e sbocciare definitivamente al college. Il suo tiro era un punto debole e adesso è già diventato un’arma da rispettare. Non puoi pensare di lasciarlo libero, altrimenti punisce le tue scelte. Lavora un sacco e ha molti margini, per quello sceglierei lui”.

Luka Doncic e coach Kokoskov: un'amicizia e un rapporto particolare

Negli USA spesso si tende a privilegiare il prospetto locale, per ragioni prima di tutto di vicinanza e di accesso alle informazioni. Tenere sott’occhio un ragazzo che gioca a 100 km o poco più di distanza dal tuo campo d’allenamento, con tutta la copertura data all’NCAA dai media nazionali, è molto più semplice che valutare il rendimento e i margini di crescita di un giovane talento che lavora dall’altra parte dell’oceano. La scelta dei Suns di prendere coach Kokoskov però potrebbe andare proprio in questa direzione; un allenatore che lo conosce meglio di chiunque altro, ha il suo stesso procuratore e può fare da tramite tra lui e il resto della squadra. “Terremo in considerazione cosa ci indicherà il nostro coach – sottolinea McDonough -, la sua storia parla per lui in quanto a capacità di scouting e di sviluppo dei giocatori. Lui e Doncic hanno vinto insieme una medaglia d’oro storica e Luka è ovviamente nella lista dei possibili candidati alla scelta. Sono certo che lui promuoverà il suo ragazzo, ma allo stesso tempo sa che fare il bene della squadra vuol dire selezionare il migliore a detta di tutti. L’obiettivo è quello di aggiungere un altro fondamentale pezzo al nostro processo di crescita. Per vincere nella NBA di oggi servono tre grandi talenti: noi abbiamo Devin Booker, Josh Jackson ha dimostrato di poterlo diventare e dobbiamo andare a caccia dell’ultimo tassello. È un momento chiave nella nostra crescita, non vedo l’ora arrivi il 21 giugno [il giorno del Draft, ndr]”. Le cifre di Marvin Bagley III lo portano inoltre a essere di diritto nella lista dei candidati, anche se dei tre sembra essere il meno probabili. Saranno felici Sacramento e Atlanta: essere arrivate alle spalle del primo potrebbe non essere un problema, almeno per questa volta.