La situazione è tutt’altro che chiara, con il diretto interessato che ovviamente schiva ogni domanda a riguardo. "Il suo piede sta bene", dicono le fonti ufficiali. E coach D’Antoni sottolinea: "Senza di lui non abbiamo possibilità di vincere"
Gara-3 è uno schiaffo che i Rockets ci metteranno un bel po’ a incassare, ben più delle 48 ore a disposizione prima di provare a cercare il riscatto. Houston sa di aver bisogno del massimo sforzo per riscattarsi, di dover spremere tutte le energie presenti nel roster e potrebbe non bastare: per battere a domicilio Golden State serve che tutti diano il loro contributo. A partire dalle stelle e da Chris Paul, apparso più volte claudicante e costretto a stringere i denti, in una partita che ancora una volta l’ha visto incidere meno del previsto. La point guard dei Rockets è tornata ad allenarsi sabato, dopo che l’infortunio al polpaccio sinistro lo aveva costretto a fermarsi qualche ora dopo gara-2. Una partita vinta in scioltezza da Houston, nella quale Paul ha fatto il suo (soprattutto nel terzo quarto), prendendosi poi il meritato riposo nel quarto di chiusura. Adesso però il momento della stagione non lascia un attimo di respiro e nessuno ha mai messo in discussione la sua presenza in campo, a prescindere dall’entità del problema. CP3 non perderebbe l’occasione di giocarsi la prima finale di conference della sua carriera per nulla al mondo: “Il piede continua a dargli un po’ di fastidio, ma non dovrebbe essere un problema”, commentava D’Antoni alla vigilia della sfida stra-persa alla Oracle Arena. “Nulla che lo costringerà a guardare il match da bordocampo”. Vero, anche se Paul è apparso più volte trascinarsi sul parquet nei 33 minuti della Oracle Arena chiusi con 13 punti, 5/16 dal campo, dieci rimbalzi e un eloquente -18 di plus/minus. “Starò bene, tutto andrà per il meglio”, sottolineava l’ex giocatore dei Clippers, mentre sul report pre-partita alla voce ‘Chris Paul’, la colonna ‘infortuni’ era compilata con il solito (e poco indicativo) “nulla da riportare”. Dopo il pesante ko, coach D’Antoni non è riuscito a schivare le domande dei cronisti, sottolineando: “Non riusciremo mai a vincere una sfida così complessa senza di lui. Per questo se sarà costretto a trascinarsi e zoppicare fino alla linea del traguardo, lo farà. È pronto a compiere uno sforzo di questo tipo”. Non parlare di infortunio dunque appare quasi anacronistico in questa situazione, nonostante tutti sono certi che tra meno di 48 ore Paul sarà di nuovo sul parquet: “Dobbiamo riuscire a fare meglio, a essere più aggressivi. Gli abbiamo permesso di essere sempre i primi a colpire e contro una squadra del genere è un errore imperdonabile”.