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NBA, tegola sugli Houston Rockets: Chris Paul non ce la fa, fuori per gara-6

NBA

Dopo essersi infortunato nei momenti conclusivi di gara-5, la point guard degli Houston Rockets è già stata informata che il guaio muscolare al bicipite femorale della gamba destra lo terrà fuori per la sesta sfida della serie contro gli Warriors: in palio, per i texani, l'accesso alle finali NBA

La più atroce delle beffe. A una sola partita di distanza dal poter assaporare le prime finali NBA della sua carriera, Chris Paul è costretto a fermarsi. La point guard di Houston — che nelle fasi conclusive di gara-5 si è infortunato al bicipite femorale della gamba destra — non riuscirà a recuperare in tempo per la sesta sfida tra Golden State e Houston, in programma nella notte tra sabato e domenica alla Oracle Arena di Oakland. Una vittoria dei Rockets, in vantaggio 3-2 nella serie, porterebbe la squadra di Paul in finale NBA. Dopo aver segnato 18 dei suoi 20 punti totali in un secondo tempo ai limiti del leggendario, a 51.7 secondi dal termine della partita CP3 ha sentito tirare il bicipite femorale della sua gamba destra, accasciandosi a terra e iniziando vistosamente a zoppicare, prima di uscire a 22 secondi circa dal termine dopo essersi consultato con il trainer dei  Rockets Keith Jones. I suoi compagni sono riusciti a portare a termine l’impresa di battere i campioni NBA in carica, ma Paul è rimasto fino a mezzanotte circa all’interno del Toyota Center per ricevere tutti i trattamenti del caso da parte dello staff medico della squadra. Non sono purtroppo serviti a nulla: la trasferta in California per gara-6 gli è stata preclusa, nella speranza forse di poterlo recuperare per un’eventuale settima e decisiva partita da disputare davanti al pubblico di casa. Non è la prima volta che il n°3 di Houston è costretto a fermarsi per un infortunio al bicipite femorale: lo stesso tipo di buia lo aveva già fermato in quattro occasioni diverse nel corso della sua carriera, per un totale di 17 partite, dalle prime cinque saltate nel gennaio 2012 fino alle tre ammirate in abiti borghesi quest’anno a marzo, già come membro dei Rockets. Nelle 21 partite che Houston si è ritrovata quest’anno ad affrontare senza la propria point guard in campo il record è comunque un incoraggiante 15-6, che non dovrebbe far disperare i tifosi texani. Significative nel dopo partita di gara-5 le parole del padre di CP3, che ha dichiarato: "Chris non è uno che si lascia andare a dell'autocommiserazione. 'OK, è successo quello che è successo - dirà - ma dobbiamo comunque tirare fuori il meglio da noi stessi'. Parlerà ai suo compagni e gli farà sapere che anche se non potrà essere in campo con loro sarà comunque al loro fianco". Anche se, ovviamente, non è la stessa cosa.