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NBA, Kevin Durant e il rinnovo con gli Warriors: "Voglio ritirarmi a 35 anni"

NBA

È stato ancora una volta protagonista nella stagione vincente degli Warriors, decisivo nel secondo titolo consecutivo in maglia Golden State. A Oakland sono disposti a fare di tutto pur di trattenerlo, ma lui avverte che la sua presenza nella lega non sarà eterna

Si parla tanto di LeBron James in questo periodo, ma sul secondo gradino del podio dei giocatori più chiacchierati di questo periodo c’è certamente Kevin Durant. Protagonista alle ultime Finals tanto da convincere a sorpresa i giornalisti a indicare lui come MVP, provocatorio nei confronti proprio di LeBron e nel pieno della trattativa di mercato che porterà al suo rinnovo con Golden State. Nel suo caso infatti, non ci sono dubbi, né ipotesi diverse da valutare: Durant resterà agli Warriors, ma prima di firmare ci ha tenuto a sottolineare un aspetto nuovo e un diverso punto di vista. Per lui restare a lungo in campo non è una priorità: “Il gioco, le tue abilità, devi sempre continuare a studiare – spiega -. Non conta quanta gioia provi mentre sei in campo o in palestra ad allenarti, nessuno ha voglia di restare così a lungo a scuola. Mi conosco bene e so che non resistei ancora a lungo. Arrivato a un certo punto, devi dimostrare di essere in grado di laurearti. Per questo penso che a 35 anni sia il momento ideale per ritirarsi”. Durant ne compirà 30 il prossimo settembre, mentre in estate andrà a caccia di un contratto per le quattro stagioni seguenti. Non il preludio migliore, come sottolinea in maniera indiretta Rich Kleiman, il suo agente e l’uomo che cura i suoi affari: “Gli avevo già sentito pronunciare queste parole, ma inizierò a crederci soltanto dopo che sarà successo”. KD è ad esempio uno dei principali candidati (assieme a James) tra quelli che possono puntare a superare Kareem Abdul-Jabbar per numero di punti segnati in NBA. Uno dei tanti record che smetterebbe di perseguire qualora decidesse di ridurre in maniera drastica la sua permanenza sul parquet: “Non mi interessa perché non ho mai giocato pensando ai record, anzi. Posso lasciare il campo nel momento in cui penserò di aver portato a compimento tutto quello che volevo, nel mio modo e secondo le mie prerogative. Questo è lo schema che ho in testa. E se riuscissi a farlo avendo raggiunto tutti questi traguardi, sarebbe certamente bello. Senza di essi però, resterebbe piacevole lo stesso”.

Steve Kerr conferma: "Quest’anno è stato molto più faticoso per KD"

Un messaggio assonante è quello lanciato da Steve Kerr, che ci ha tenuto a sottolineare come gestire e far rendere al meglio il talento di Durant all’interno degli Warriors non sia sempre un mestiere facile. Anzi. In particolare in questa stagione, a detta sua più complessa di quella passata: “Lo scorso anno è stata una luna di miele, è stato concentrato e coinvolto per tutto il tempo. Questa volta invece tutto si è complicato, è diventato più duro e difficoltoso. Non solo per il gruppo, ma anche a livello individuale. Penso che per lui sia stata ardua, perché all’inizio della sua avventura con noi aveva il fuoco dentro che lo ha spinto oltre ogni ostacolo, portandolo a vincere il titolo e il premio di MVP delle Finals. Arrivati di nuovo a settembre però ha iniziato a pensare ‘dobbiamo ricominciare a scalare di nuovo questa montagna’. È sembrata un’impresa senza fine. Kevin è molto vulnerabile, è una delle sue più grandi qualità. Dimostra sempre vicinanza e comprensione umana, non è una macchina come in molti lo rappresentano. È un uomo molto sensibile, ciò che lo rende così facilmente allenabile. Ma questo inevitabilmente lo porta ad avere molti alti e bassi e se non ti dimostri aperto e comprensivo con lui, difficilmente gli permetti di attraversare quei momenti”. Un problema dovuto all’usura e alla ripetitività dei rapporti e delle relazioni nello spogliatoio che rende tutto molto più difficoltoso: “So bene che i ragazzi sono stanchi di sentire dopo quattro anni ancora la mia voce ripetere sempre le stesse cose. Abbiamo commesso molti più errori che in passato, ma è soprattutto questione d’usura e di noia. Capisco che per loro sia un discorso monotono, ma è necessario continuare a puntare su quello e affrontare anche questi problemi”.

Tutte le opzioni in mano agli Warriors per il rinnovo

La palla nel frattempo è passata nelle mani della dirigenza di Golden State, che avrà ascoltato con attenzione le parole di Durant ma continua a non avere dubbi: “Faremo di tutto per confermarlo, tutto quello che è necessario. Non ci sarà alcun tipo di negoziazione”, conferma Bob Myers, consapevole del fatto che KD rifiuterà l’offerta da 26.2 milioni di dollari presente nel suo contratto e diventerà free agent. Una cifra esigua visto il suo valore, frutto dell’accordo firmato la scorsa off-season in cui il n°35 aveva rinunciato a un bel po’ di verdoni per permettere agli Warriors di rifirmare Andre Iguodala e Shaun Livingston: “Quel gesto e la sua decisione sono stati provvidenziali per noi, per dare la caccia a loro due – sottolinea il GM di Golden State – posso tranquillamente affermare che, senza la sua scelta, non avremmo mai avuto il gruppo di giocatori che abbiamo messo insieme in questa stagione. Quella sua decisione di andare incontro alla squadra dimostra più di qualsiasi altro aspetto che persona è e quanta sia la sua voglia di vincere”. Adesso però è tempo anche di monetizzare e le opzioni a disposizione degli Warriors sembrano essere molto limitate, tutte incentrate alla massimizzazione del guadagno di Durant. La prima è quella di ripetere lo schema dell’accordo biennale: 30 milioni quest’anno, 31.5 il prossimo che verranno declinati per poi firmare un quinquennale da 219 milioni (quello che gli Spurs hanno messo sul piatto per Leonard). Cifra che porterebbe a un’esplosione del salary cap e un esborso enorme da parte degli Warriors tra 12 mesi. L’opzione B è un quadriennale da 158 milioni da firmare in estate, costringendo a fare i conti già da quest’anno. Terza via firmare un triennale, con i primi due da 35.3 e 38.2 milioni, per poi declinare nel 2019 e firmare un quinquennale da 229 milioni totali. Tante opzioni sul tavolo, ma con un’unica certezza: Kevin Durant proseguirà con gli Warriors, bisogna solo vedere come.