La NBA aveva vietato a lui (e altri reporter) di anticipare la diretta TV del Draft sui social, non potendo preannunciare chi sarebbe stato selezionato. La tentazione però era troppo forte: l'importante è stato fare attenzione ai verbi da usare e la fantasia di Woj poi ha fatto il resto
La NBA era stata chiara ben prima della cerimonia del Draft 2018: quest’anno niente spoiler via Twitter prima che a dare la notizia sia stata la diretta TV. Adrian Wojnarowski, famoso giornalista NBA passato dallo scorso anno a ESPN, è ormai da anni la principale fonte di informazioni, notizie e anteprime riguardo il mercato e tutto ciò che ruota attorno alla lega più competitiva del mondo; un professionista in grado di conoscere in anticipo rispetto all’annuncio televisivo ufficiale di Adam Silver chi sarà la prossima scelta. Un bel problema per la stessa ESPN, la cui diretta perde di senso e di pathos se le persone collegate via Twitter possono conoscere con largo anticipo chi verrà selezionato. Per questo la richiesta era stata rivolta a tutti i reporter delle principali compagnie (ESPN, Turner Sports e Yahoo), a cui è stato fatto presente di non rendere note le scelte sui social prima che esse venissero annunciate in via ufficiale. La previsione di molti dunque era quella che per una volta il feed personale di Woj (@WojESPN, di solito pieno zeppo di tweet) sarebbe rimasto silente, mentre il suo faccione in TV avrebbe raccontato di scambi, proiezioni e possibili colpi di mercato. Il veto però è durato davvero poco, praticamente non ha mai cominciato a produrre effetto, dato che Marc Stein, giornalista del New York Times ed ex insider di ESPN, è stato il primo a dare l’ufficialità di Deandre Ayton come prima scelta assoluta dei Suns. Un vero e proprio guanto di sfida, raccolto dopo che Wojnarowski aveva voluto salutare la compagnia lanciando un tweet con largo anticipo, preannunciando le prime sei scelte, ma toppando col senno di poi in parte la sua anticipazione. In fondo la NBA aveva parlato di non riportare in maniera esplicita ciò che sarebbe successo: tutto stava dunque nell’inventarsi le forme più arzigogolate a livello verbale per evitare lo standard del verbo “seleziona” (utilizzato anche da Silver sul palco) che avrebbe condannato il giornalista di ESPN a un’esplicita violazione. Per questo la curiosità per una volta si è spostata dal nome del giocatore chiamato alla formulazione utilizzata da Woj per descriverne l'imminenente selezione. Questo il campionario di esilaranti espedienti linguistici: