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NBA, dove va Carmelo Anthony? Houston Rockets in pole position, ma non solo

NBA

Si scatenano già voci e rumors sulle possibili destinazioni dell'ormai ex giocatore dei Thunder: con Chris Paul ai Rockets, al fianco di LeBron James ai Lakers, con Dwyane Wade agli Heat. Ma Lillard e McCollum vorrebbero portarlo a Portland

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Dal momento in cui Carmelo Anthony e gli Oklahoma City Thunder hanno fatto sapere di non aver intenzione di continuare un rapporto nato soltanto l’anno scorso e mai decollato, le ipotesi su quello che può essere il futuro dell’ex campione NCAA con la maglia di Syracuse tengono banco e generano parecchio interesse. Due le certezze da cui partire: la prima è che OKC ha tutto l’interesse a risolvere la questione prima del 31 agosto per poter spalmare il residuo del suo contratto – un anno a 27.9 milioni di dollari – su tre stagioni (potrebbero applicare il buyout o cederlo anche più avanti ma non sarebbero in grado di ammortizzare i soldi dovuti al giocatore). La seconda è che il giocatore mantiene nel suo contratto, firmato al tempo con i New York Knicks, una no-trade clause, ovvero la clausola che gli permette di scegliere la propria destinazione in caso di scambio. Da qui in poi, il resto sono solo supposizioni e illazioni, che ovviamente riguardano la possibile destinazione futura di Anthony e che hanno portato a individuare quattro squadre in pole position per metterlo sotto contratto. Davanti a tutti sembrano esserci gli Houston Rockets, che hanno perso in ala piccola Trevor Ariza, che ha firmato a Phoenix, e possono vantare in squadra (fresco di rinnovo per i prossimi quattro anni) il suo grande amico Chris Paul. Meno amico, invece – dopo i trascorsi comuni a New York nel 2010-11 e 2011-12, contraddistinti da un rapporto non proprio idilliaco –  Mike D’Antoni, che Anthony ritroverebbe in panchina rafforzato però dal titolo di allenatore dell’anno messo in bacheca al termine della scorsa stagione (la sua prima alla guida dei Rockets) e da un’annata vincente chiusa soltanto con la sconfitta in gara-7 contro Golden State, a un passo dalla finale NBA. Certo, la sostituzione Ariza-Anthony non è certo ideale dal punto di vista delle caratteristiche dei giocatori – grande difensore il primo, molto meno il secondo, da sempre conosciuto per le sue doti di attaccante e realizzatore – ma il campionato disputato in maglia Thunder ha messo in mostra un Anthony sempre più a suo agio dietro la linea da tre punti (169 canestri da tre a segno, suo massimo in carriera, realizzate con il 35.7%) caratteristica del gioco che  ovviamente ricopre una grande importanza nel gioco di D’Antoni e dei Rockets. 

Non solo Houston: tutte le altre destinazioni possibili

Se Chris Paul è un grande amico (e una possibile carta in mano ai Rockets per il reclutamento di Anthony) a Los Angeles è appena arrivato un nuovo giocatore – tale LeBron James – che proprio con Paul e Anthony condivide la stessa grande amicizia. I Lakers diventano quindi una papabile destinazione per l’ormai ex giocatore dei Thunder, visto che attorno a “King” James Magic Johnson e Rob Pelinka stanno cercando di ammassare più talento ed esperienza possibile, in modo da fare dei gialloviola dei possibili contender per il titolo a partire già dalla prossima stagione. Oggi i Lakers non sembrano al livello di Golden State e Houston, per cui potrebbero accettare il rischio di mettere sotto contratto il 34enne Anthony, di cui sono noti tanto i lati positivi che quelli negativi del suo gioco. Li conoscono anche a Portland, dove le due stelle dei Blazers, Damian Lillard e C.J. McCollum, già in passato hanno provato a reclutare l’ex giocatore dei Knicks nel momento in cui era chiaro il suo imminente addio a New York. I Blazers, delusi dalla brutale eliminazione ai playoff per mano dei Pelicans (4-0), cercano disperatamente una terza star da affiancare alla coppia Lillard-McCollum, ma la situazione salariale della franchigia dell’Oregon (già sopra il cap) permette pochi voli pindarici e rende difficile l’eventuale inserimento di Anthony, il cui contratto gonfierebbe ulteriormente il monte salari. C’è una quarta e ultima destinazione associata in queste ora all’ex n°7 dei Thunder, che lo vedrebbe al fianco di un altro grandissimo amico di lunga data, Dwyane Wade: Anthony e Wade potrebbero affrontare assieme gli ultimi spiccioli di carriera in una situazione come quella degli Heat, nutrendo comunque ambizioni di playoff ma senza troppa pressione addosso, in un contesto come quello di South Beach da sempre amato da tutti i giocatori della lega.