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Mercato NBA, trattativa difficile tra Houston e Capela: distanza di oltre 30 milioni tra le parti

NBA

La situazione tra gli Houston Rockets e Clint Capela rischia di andare per le lunghe: i texani vorrebbero offrirgli circa 13-14 milioni all'anno, lo svizzero ne chiede più di 20 come altri nel suo ruolo come Steven Adams e Rudy Gobert. La franchigia però continua a mantenere il coltello dalla parte del manico

CHRIS PAUL CONSIGLIA I ROCKETS: "PRENDIAMO MELO" - TUTTI I FREE AGENT ANCORA SENZA CONTRATTO - ATENE, TUTTI DI CORSA CON GLI ANTETOKOUNMBROS

Se la maggior parte dei free agent sul mercato ha trovato una casa, c’è una situazione importante che sta andando per le lunghe: quella di Clint Capela con gli Houston Rockets. Dopo aver trovato velocemente l’accordo con Chris Paul per 160 milioni di dollari in quattro anni, la franchigia texana non ha ancora trovato l’intesa per mettere sotto contratto il centro svizzero, e la distanza tra le parti sembra essere piuttosto ampia. Secondo quanto riportato da Kelly Iko di Rockets Wire, l’agenzia di Capela – la Wasserman –  vorrebbe per lui un contratto simile a quelli firmati da altri due loro clienti come Steven Adams (100 milioni in quattro anni) e Rudy Gobert (102 milioni in quattro anni), o comunque di sicuro sopra gli 80 milioni offerti a Zach LaVine dai Sacramento Kings e immediatamente pareggiati dai Chicago Bulls. I Rockets, al contrario, avrebbero offerto un accordo più vicino a quello di un altro restricted free agent come Jusuf Nurkic, che ha firmato un contratto da 53 milioni di dollari in quattro anni con i Portland Trail Blazers. Tra i 20+ milioni all’anno cercati da Capela e i 13 offerti da Houston c’è parecchia distanza e probabilmente rimarrà tale ancora per diverso tempo, a meno che qualche altra squadra non voglia proporgli una offer sheet di suo gradimento. I Rockets, comunque, mantengono il coltello dalla parte del manico, avendo la possibilità di pareggiare qualsiasi offerta proveniente dal mercato: considerando che il loro monte salari è già vicino alla luxury tax, ogni dollaro risparmiato per loro vale doppio o anche triplo, e per questo fa gioco aspettare che sia il mercato a determinare il valore di Capela prima di prendere una decisione. A favore dei Rockets c'è anche il fatto che le squadre che potrebbero offrire 20+ milioni di dollari a Capela sono poche: solamente Sacramento, Atlanta e Chicago possono creare lo spazio salariale necessario, ma nessuna di queste ha davvero bisogno di un centro nell'immediato. Il GM Daryl Morey deve però stare attento a non tirare troppo la corda: Capela si è già detto infastidito dal fatto che le trattative non si siano risolte subito (come testimonia il tweet con emoji intristita pubblicato al primo di luglio dopo le trattative iniziali) e potrebbe decidere di giocare la prossima stagione con la qualifying offer da 3.4 milioni, ripresentandosi sul mercato del prossimo anno – decisamente più fornito di spazio salariale – da free agent senza restrizioni. Una situazione intricata ma che i Rockets non possono permettersi di prendere sotto gamba: dopo aver già perso Trevor Ariza sul mercato, trattenere Capela è un passaggio fondamentale per cercare di dare di nuovo la caccia alle Finali NBA sfuggite lo scorso anno.