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NBA, Dennis Rodman ritorna a Chicago: è sul palco al concerto dei Pearl Jam

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L'Hall of Famer e grande amico del frontman della band di Seattle Eddie Vedder ha sorpreso il pubblico di Chicago con una vera e propria dichiarazione d'amore alla "Città del Vento": "Il giorno che morirò voglio essere sepolto qui"

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Quando i Pearl Jam suonano a Wrigley Field, il tempio dei Chicago Cubs, è sempre un evento speciale. I due concerti effettuati durante l’anno della cavalcata al titolo 2016 dei Cubs (il primo dal 1908) sono diventati un bellissimo documentario — “Let’s play two”, anche disco — mentre durante la prima data dei due in programma in questi giorni sul palco del famoso ballpark di Chicago è salito un personaggio ben conosciuto da quelle parti: Dennis Rodman. L’ex campione NBA con la maglia di Detroit e Chicago è da sempre un grandissimo fan della band di Seattle capitanata da Eddie Vedder (il loro primo album, intitolato “Ten” spiega anche il numero di maglia indossato da Rodman ai tempi dei Pistons) e già in passato aveva fatto da ospite d’eccezione a qualche live del gruppo. Evento puntualmente ripetutosi nella prima data in programma a Wrigley Field: preso il microfono in una delle (rare) pause della serratissima scaletta, indosso una maglia a onorare Tom Petty e la sua band, The Heartbreakers, “Il verme” ha prima raccontato qualche aneddoto riguardanti le sue recenti avventure in veste di diplomatico USA in Nord Corea per poi lanciarsi in una vera e proprio dichiarazione d’amore alla “città del vento”: “La gente di qui è l’unica su tutta la faccia del pianeta Terra che mi ha sempre dato il massimo supporto”. Per poi aggiungere: “So per certo una cosa: il giorno che morirò, voglio essere sicuro che verrò sepolto qui a Chicago”. Prima di abbandonare il palco l’Hall of Famer NBA ha però consegnato un ukulele nelle mani di Vedder, il quale — dopo aver commentato le parole dell’amico (“Fammi un favore, Dennis: ritarda quel giorno il più possibile, ok?”) — si è esibito in una versione acustica della canzone “Sleeping by myself”. Il grande rimbalzista di Pistons e Bulls non ha mai mancato di ricordare l’importanza della musica dei Pearl Jam nella sua vita, riconosciuta già nelle pagine del suo primo libro “Bad as I wanna be” che si apriva proprio con una citazione tratta dal testo del primo singolo dei Pearl Jam “Alive”.