Continua il botta e risposta tra il n°8 azzurro e l’allenatore della nazionale dopo l’ennesima rinuncia da parte di Gallinari a prendere parte alle qualificazioni mondiali: “Devo farmi trovare pronto e diventare il leader a Los Angeles”
BELINELLI SI CONCENTRA SUGLI SPURS: NIENTE NAZIONALE A SETTEMBRE
Dopo le scintille di inizio luglio, il rapporto Danilo Gallinari e l’allenatore della nazionale azzurra Meo Sacchetti non sembra essersi completamente schiarito a distanza di un paio di mesi. Anzi. La questione in ballo è sempre la stessa: la partecipazione alle partite di qualificazione da parte del Gallo, alle prese con una serie di infortuni che ne hanno limitato l’utilizzo nell’ultima stagione con i Clippers (solo 20 partite giocate su 82). Questa la ragione per cui il n°8 azzurro – seguendo l’esempio di Belinelli che ha preferito concentrarsi sugli Spurs - ha deciso di rinunciare alle due sfide contro Polonia e Ungheria di settembre: “Sfortunatamente, non potrò unirmi alla Nazionale per le prossime partite di qualificazione mondiale – le parole del comunicato di Gallinari -. Rappresentare il mio paese è da sempre importante per me e non vedevo l’ora di giocare con l’Italia. I consulti con i Clippers, lo staff medico e il mio agente hanno portato però alla conclusione che è meglio io rimanga negli Usa per prepararmi al 2018-19 NBA anziché partecipare a queste partite. Il mio obiettivo è iniziare forte la stagione fin dal training camp per assumere il ruolo di leader della squadra. Auguro il meglio alla Nazionale e spero di unirmi alla squadra per i Mondiali l’anno prossimo con l’identico obiettivo: competere e vincere al più alto livello”. Un messaggio chiaro e che scandisce bene le priorità di Gallinari: prima di tutto i Clippers. Per i giocatori impegnati in NBA infatti quella di settembre è l’unica finestra disponibile per aggregarsi alla nazionale durante le qualificazioni, visto che a fine novembre e febbraio poi la regular season non lascerà spazi aggiuntivi.
Sacchetti: “Non mi metto in ginocchio, l'azzurro devi sentirlo addosso”
Il terzo a dire di no per “ragioni NBA” dopo il già citato Belinelli e Alessandro Gentile (impegnato in pre-stagione con gli Houston Rockets), ma di gran lunga la scelta che ha fatto più discutere, coinvolgendo anche lo stesso Sacchetti che, intervistato su “La Repubblica”, sottolinea come questa sia l’ultima volta che vuole parlare degli assenti: “Mi ha chiamato lui, stavolta – sottolinea piccato dopo che a luglio era venuto a conoscenza della rinuncia solo attraverso la stampa -. La sostanza non cambia e ne ho preso atto: non potevo né mettermi in ginocchio, né ora posso chiamare la forza pubblica. Ne faremo a meno”. Dritto al punto, nonostante non sia facile rinunciare a un talento del genere: “L’assenza di Gallinari è grave, come quella di Belinelli. Marco mi ha detto che il prossimo campionato per lui sarà fondamentale e si è tirato fuori, altri invece hanno risposto presente. L’azzurro bisogna sentirselo addosso, non a parole ma con i fatti. Speravo che trattandosi di due partite collocate prima dell’inizio della stagione americana fosse più semplice esserci. Tiriamo una riga e non pensiamoci più”. In azzurro invece non mancherà Gigi Datome, alla 18esima estate in carriera trascorsa con la nazionale che ha twittato nel più semplice dei modi: "L'Italia chiamò". E lui ha risposto per l'ennesima volta presente.