Un'ora di intervista esclusiva, le immagini della vittoria nella gara delle schiacciate del 1997 e sette partite della sua incredibile carriera, dagli 81 punti inflitti ai Toronto Raptors fino ai 60 rifilati agli Utah Jazz nella gara di addio. Il modo migliore per augurare buon compleanno a Kobe Bryant
IL DOPPIO RITIRO DELLA MAGLIA, 8 & 24: BRYANT LEGGENDA LAKERS
Anno 1978, data 23 agosto: a Philadelphia, Pennsylvania, viene alla luce Kobe Bean Bryant ma oggi basta il primo di quei nomi nome (quelle semplici quattro lettere) per identificare uno dei più grandi campioni che abbiano mai calcato un parquet di gioco. Kobe oggi festeggia 40 anni, il suo terzo compleanno da ex giocatore, ma quello ovviamente più significativo perché fa cifra tonda. Quarant’anni vuol dire tempo di bilanci, e quelli del “Black Mamba” non possono che essere super positivi, anche alla luce di quanto è stato capace di fare nei 30 mesi successivi alla fine della sua carriera agonistica. Il suo corto animato intitolato Dear Basketball, realizzato insieme a Glen Keane, ha finito per vincere l’Oscar nella categoria cortometraggi animati lo scorso marzo, mentre tra i suoi mille investimenti lontano dal campo è notizia recente l’incredibile utile realizzato tramite la sua partecipazione in Body Armour (la quota investita inizialmente dall’ex stella dei Lakers, 6 milioni di dollari, è valutata oggi oltre 200 milioni dopo l’ingresso nel gruppo di The Coca-Cola Company). Sembra che, anche lontano dal parquet, Kobe Bryant non possa fare a meno di ottenere successi su successi, vincere, trionfare, una costante anche dei suoi 20 anni in maglia gialloviola, che gli sono valsi 5 titoli NBA, un titolo di MVP, due premi come miglior giocatore delle finali NBA, 11 inclusioni nel primo quintetto della lega oltre a 18 convocazioni all’All-Star Game (e due medaglie d’oro olimpiche con Team USA, a Pechino nel 2008 e a Londra nel 2012). Per questo Sky Sport NBA, nella giornata del suo compleanno, ha scelto di dedicare tutta la propria programmazione alla leggendaria carriera del n°8 poi diventato 24 dei Lakers, con una 24 ore di contenuti assolutamente imperdibili che inizia alle ore 17 del 23 agosto per sfociare poi nel giorno successivo, quel 24/8 che proprio perché mette assieme i due numeri di maglia (entrambi ritirati) della carriera di Kobe a Los Angeles, è stato proclamato dalla città californiana il “Kobe Bryant Day”.
Spegnere le candeline con Kobe Bryant
Si parte alle ore 17.00 del 23 agosto con l’intervista esclusiva (sottotitolata in italiano) realizzata da Ahmad Rashad a Kobe Bryant nel 2015, un’ora di serratissime domande e risposte fondamentali per conoscere e comprendere meglio la complessa personalità del fuoriclasse dei Lakers. Alle ore 18.00 è il momento della gara delle schiacciate del 1997, quella vinta dall’allora rookie gialloviola durante il leggendario weekend delle stelle andato in scena a Cleveland, con la celebrazione dei primi 50 anni della lega. Alle ore 18.30 si inizia a fare sul serio, con la prima di sette partite che vedono protagonista Bryant, qui impegnato contro niente meno che Michael Jordan in una sfida di regular season di fine 1997: MJ è già il dominatore della lega (36 punti e vittoria per lui) mentre Kobe, al secondo anno nella lega, esce ancora dalla panchina ma ispirato dal confronto con Jordan segna 33 punti (degli 83 di squadra) in 29 minuti, con un ottimo 12/20 al tiro e 3/5 dall’arco. Alle 20.30 è ancora Kobe Bryant vs. Michael Jordan, ma stavolta all’All-Star Game, quello di New York del 1998, il primo per il giovane talento dei Lakers (a 19 anni il più giovane di sempre a debuttare alla partita delle stelle, con un bottino di 18 punti), il terzo chiuso con il titolo di MVP della gara da Jordan, autore di 23 punti. A seguire, alle ore 22.30, gara-4 di finale NBA 2000 tra Lakers e Pacers, ovvero la gara che segna l’ingresso prepotente di Kobe Bryant nella storia del gioco, con una prestazione da 28 punti e gli eroismi ai tempi supplementari per trascinare L.A. alla vittoria dopo l’uscita per falli di Shaquille O’Neal. I Lakers vincono gara-4 e poi il titolo in sei partite, il primo della carriera per il figlio di Jellybean. L’anno successivo arriva il repeat, in finale contro i Sixers di Iverson, ma una delle partite che passano alla storia in quella cavalcata vincente vede Bryant segnare 48 punti e aggiungere 16 rimbalzi per liquidare con un secco 4-0 i Sacramento Kings in semifinale di conference (all’una di notte su Sky Sport NBA). Per chi ha voglia di fare le ore piccole — ma poi c’è la replica il venerdì alle 14.00 — alle tre di notte ecco arrivare la gara simbolo della carriera di un realizzatore come Kobe: gli 81 punti segnati contro i Toronto Raptors il 22 gennaio 2006, suo massimo in carriera e seconda prestazione realizzativa di sempre nella storia della NBA dietro ai 100 di Wilt Chamberlain.
24/8: Kobe Bryant Day
Al risveglio di venerdì — Kobe Bryant Day — alle ore 8.00, ecco arrivare i 32 punti necessari per spingere al successo i Lakers nella quarta partita della serie di finale 2009 tra i L.A. e Orlando, vinta 4-1 da Kobe e compagni per il primo titolo conquistato in solitaria, senza Shaquille O’Neal al suo fianco. A chiudere l’omaggio alla carriera del neo-quarantenne non poteva poi mancare l’ultima, storica partita della sua militanza in maglia Lakers, la sfida del 13 aprile 2016 contro gli Utah Jazz. Kobe Bryant esce dal palcoscenico NBA come solo i più grandi interpreti sanno fare, con una leggendaria prestazione da 60 punti. Prima di lasciar cadere il microfono a terra e dichiarare al pubblico dello Staples Center adorante ai suoi piedi: “Mamba out”.