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NBA, un mercoledì con 11 partite dei Lakers su Sky Sport NBA, dagli anni '80 di Magic alle imprese di Kobe&Shaq

NBA

Sul canale 206 dalle 17.00 di mercoledì la programmazione viene dedicata per 24 ore alla franchigia gialloviola: dai trionfi dello Showtime degli anni '80 al threepeat targato Kobe&Shaq a inizio millennio. Ma c'è anche la gara del ritorno in campo di Magic nel 1996...

24 ORE WARRIORS SU SKY SPORT NBA A CAVALLO TRA MARTEDI' E MERCOLEDI'

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Sono la seconda squadra più vincente della NBA (dietro solo, per un unico titolo, ai Boston Celtics) e la recente firma di LeBron James li ha riproiettati sotto i riflettori di tutto il mondo, Italia compresa. Giunge quindi al momento perfetto la 24 ore che Sky Sport NBA sceglie di dedicare alla franchigia gialloviola, che ha scritto pagine indimenticabili della storia della lega e che ha vissuto da protagonista alcuni dei momenti più leggendari di sempre. Si parte – mercoledì alle ore 17.00 – proprio con uno di questi, la gara-5 che assegna il titolo NBA 1972 contro i New York Knicks di uno scatenato Walt Frazier da 31 punti, 10 assist e 7 rimbalzi. Troppo forti però i Lakers del trio Goodrich (25)-West (23)-Chamberlain (24 con 29 rimbalzi!), una squadra capace di vincere 69 partite in stagione regolare e coronare poi una stagione incredibile con l’anello (in quella gara-5 da non perdere anche le apparizioni in campo di Phil Jackson e Pat Riley, il primo autore di 10 punti in maglia Knicks, il secondo a quota 7 con i Lakers). Alle ore 20.00 palla a due tra Los Angeles e Philadelphia, e la citazione non è casuale: nella gara-6 di finale NBA 1980, visto l’infortunio a Kareem Abdul-Jabbar, a saltare da centro sulla palla a due di inizio gara è un rookie che nominalmente sarebbe il playmaker della squadra, Earvin Johnson. “Magic” chiude con 42 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi, dando il via alla dinastia dello “Showtime” gialloviola, al primo dei cinque titoli del decennio. Ancora Magic Johnson protagonista alle ore 21.30 sugli schermi di Sky Sport NBA: la gara-4 di finale NBA del 1987 contro i rivali di sempre, Larry Bird e i Boston Celtics, è la partita del tiro passato alla storia come “junior sky hook”, il mini-gancio cielo con cui il n°32 dei Lakers, autore di 29 punti, firma la vittoria dei suoi, 107-106. I Lakers bisseranno il titolo conquistato nel 1987 già l’anno successivo, assicurandosi il quinto e ultimo anello del decennio. Di fronte a loro i “Bad Boys” di Detroit, superati solo al termine di una settima gara e di una finale durissime, con in copertina il duello tra Magic Johnson e l’amico/nemico Isiah Thomas. Gara-7 (in onda alle 23.30) è quella che consacra James Worth MVP della serie finale, grazie a una prestazione leggendaria da 36 punti, 16 rimbalzi e 10 assist. 

Inizia l’epoca di Kobe&Shaq

La nottata targata L.A. inizia spalancando una nuova epoca, con i Lakers del nuovo millennio targati Kobe Bryant e Shaquille O’Neal. È proprio l’alley oop del primo per la schiacciata del secondo l’immagine simbolo della gara-7 di finale di conference contro i Portland Trail Blazers (in onda all’1.30) vinta grazie ai 25 punti, 11 rimbalzi e 7 assist del ragazzino dal passato italiano, un successo che spalanca a L.A. le porte della finale NBA contro Indiana, sconfitta poi in sei partite. Ne bastano invece cinque l’anno successivo per centrare il repeat, stavolta contro i Philadelphia 76ers di Allen Iverson: la gara-5 è in onda alle 3.30 e vede la magica coppia Kobe&Shaq chiudere rispettivamente con 26 e 29 punti, per il secondo titolo consecutivo gialloviola. L’anno successivo i Lakers centrano il threepeat ma non è una gara di finale (un facile 4-0 contro i New Jersey Nets) l’offerta che arriva sugli schermi di Sky Sport NBA: molto più emozionante, infatti, la gara-4 di finale di conference contro i Sacramento Kings in onda alle 7.00 del mattino di giovedì, vinta dal tiro sulla sirena di Robert Horry, non a caso ribattezzato “Big Shot Rob”.

Quando Magic Johnson torna in campo…

Alle 9.00 si torna indietro nel tempo, al 1982, e alla sesta e decisiva gara che assegna ai gialloviola il titolo NBA, contro i Sixers di Julius Erving (autore di 30 punti). I Lakers hanno Jamaal Wilkes miglior marcatore a quota 27 ma è ancora Magic ha lasciare la sua impronta, dominando la partita pur tirando solo tre volte in tutto, e chiudendola con una tripla doppia da 13 punti, 13 assist e 13 rimbalzi. Tripla doppia replicata anche nell’appuntamento in onda successivamente, alle ore 11: la quinta e decisiva gara contro i Golden State Warriors nella semifinale di conference del 1991 vede Magic chiudere con 28 punti, 14 rimbalzi e 12 assist, ma la sfida tutta californiana è anche l’occasione per rivedere all’opera il terzetto passato alla storia come “Run TMC” (Tim Hardaway chiude quella gara-5 con 27 punti e 20 assist, Mitch Richmond e Chris Mullin ne mettono 26 a testa). Il penultimo appuntamento della maratona Lakers, prevista per le ore 13, è una gara speciale, quella del ritorno in campo di Magic Johnson il 30 gennaio 1996 (ancora contro gli Warriors): il mitico n°32 parte dalla panchina, resta in campo 27 minuti e sfiora nuovamente la tripla doppia, chiudendo con 19 punti, 10 assist e 8 rimbalzi, nella sua prima partita NBA dopo un’inattività durata quasi 4 anni per aver dichiarato al mondo la sua sieropositività. Un salto nei Lakers del presente chiude la 24 ore gialloviola, con l’undicesima e ultima gara dedicata ai Lakers: alle ore 15.00 ecco l’occasione per rivedere la vittoria allo scadere, griffata dalla tripla di Brandon Ingram su assist di Lonzo Ball, andata in scena il 7 dicembre 2017 contro i giovani Sixers di Embiid e Simmons. Proprio la squadra che ha cercato fino all’ultimo di corteggiare LeBron James e convincerlo a trasferirsi a Philadelphia, scelta invece snobbata dal “Re” che gli ha preferito proprio i gialloviola. Ma questi sono già i Lakers del futuro.