Un playbook ridotto al minimo e un'attenzione particolare ai tiri dalla media distanza (tanto cari al n°10 andato via): i canadesi vogliono ripartire dalla semplicità e da Leonard, apparso in buona condizione dopo otto mesi di stop forzato
VINCE LEONARD ALLA PRIMA CON I RAPTORS, GOLDEN STATE KO
La frase migliore per inquadrare Kawhi Leonard e il suo possibile impatto sui Raptors l’ha usata CJ McCollum prima di scendere sul parquet nella gara d’esordio di preseason contro Toronto: “Sarebbe uno che riuscirebbe a trovare la sua dimensione anche su Plutone”. Un marziano per lunghi tratti della sua carriera, quel tipo di giocatore che sembra far parte di un’altra categoria degli altri, anche se gli otto mesi di distanza dal parquet ne hanno un po’ sbiadito la percezione nell’immaginario collettivo. E la partita vinta contro i Blazers (che vale zero, ma è un motivo per sorridere) ha lasciato intravedere un paio di sprazzi che lasciano ben sperare i Raptors: “Questo è il modo più semplice in cui il basket può essere interpreta – ha raccontato a fine gara – far pagare ala difesa avversario un recupero tardivo, partire dal pick&roll e trovare la chiave per costruire un vantaggio”. Nulla di troppo articolato in sostanza, come sottolineato anche da Danny Green; l’altro volto nuovo nel quintetto schierato da Nick Nurse: “Credo che il coach abbia asciugato il più possibile il playbook perché sapeva di rendere la vita più facile ai nuovi arrivati. Il modo migliore per adattarci al nuovo sistema: partiremo da questo per poi aggiungere strada facendo altri giochi. Partire dalle basi è la cosa più semplice per far inserire al meglio me, Kawhi e Gregg Monroe”. Particolare ribadito anche dallo stesso Nurse che nei primi giorni di training camp ha sfoltito il ricco playbook che Dwane Casey gli aveva lasciato in dote, passando da 100 a 10 chiamate principali da mandare bene a mente. Gli occhi però erano puntati soprattutto sul quadricipite di Leonard, apparso fluido e pienamente recuperato. La stessa attenzione che i Raptors hanno fatto nella selezione di tiro, proseguendo nel solco della passata stagione e provando sempre più a rinunciare ai tiri dal mid-range che per anni sono stati il pane quotidiano dei Raptors e in particolare di DeRozan. Soltanto otto tentativi sono arrivati dalla zona meno redditizia di campo, tre dei quali presi proprio da Leonard (con due centri che hanno fatto ben sperare il pubblico di Vancouver). Un primo assaggio di quello che sarà, con la speranza di poter finalmente diventare vincenti anche durante i playoff.