Inizia bene l’avventura della prima scelta assoluta dell’ultimo Draft (24 punti e nove rimbalzi), nonostante la sconfitta contro Sacramento. Tredici quelli di Knox nella vittoria contro Washington, anche lui all’esordio. Anthony Davis ne mette 16 in 17 minuti in back-to-back contro Atlanta, Embiid dominante nel successo di Philadelphia contro Orlando
Phoenix Suns-Sacramento Kings 102-106
Alla fine del match, a prescindere dal risultato, in pochi sembrano avere dubbi: “per distacco Deandre Ayton è stato il miglior giocatore in campo”. In 30 minuti è riuscito a dare un assaggio di tutto quello che sarà: 24 punti, dieci rimbalzi, tre stoppate e una presenza costante e intimidatoria su entrambi i lati del campo. Le tre giocate a protezione del ferro sono arrivate nei primi otto minuti della sfida, tutte pulite e senza mai commettere fallo – a conferma di quale sia la sua attitudine. Nonostante la sua presenza però Phoenix ha continuato a fare una fatica terribile nel trovare il fondo della retina, a differenza dei Kings che guidati da uno Yogi Farrell da 6/9 dall’arco hanno chiuso con il 44% dalla lunga distanza. Percentuali ben diverse da quelle messe a referto da Phoenix, che non vede mai il canestro dall’arco (3/22) e che sente la mancanza di un realizzatore come Devin Booker – ancora alle prese con un infortunio alla mano (e spuntato sul parquet durante l’intervallo per esercitare il tiro e riprendere confidenza). Marvin Bagley III esce dalla panchina, segna sette punti in 25 minuti dall’impatto quantomeno rivedibile. Sì, aver scelto per primi resta un vantaggio non da poco.
Atlanta Hawks-New Orleans Pelicans 116-102
Durano due quarti i Pelicans, impegnati in un complicato “back-to-back” di amichevoli e volati ad Atlanta dopo la sfida di 24 ore fa di Chicago. Un modo per rimettere chilometri nelle gambe e tornare a prendere confidenza con situazioni che in NBA sono molto frequenti. Per una volta poi il risultato non era così importante: per questo a inizio ripresa, quando gli Hawks hanno preso il volo, Anthony Davis e compagni non si sono disperati molti nel provare a restare aggrappati. Un parziale da 37-14 che ha spezzato in due la sfida, nonostante i 16 punti in 17 minuti messi a referto dal n°23 dei Pelicans. A preoccupare New Orleans è Julius Randle, protagonista di un’orribile caduta durante il terzo quarto che ha messo in allarme lo staff medico della franchigia (già impegnato ieri con Jahlil Okafor). Secondo quanto riportato dopo i primi accertamenti, non dovrebbe essere nulla di grave, con Randle che è uscito dal campo camminando tranquillamente. In casa Hawks invece i riflettori erano puntati su Trae Young, il nuovo pupillo della Georgia chiamato a raccogliere il testimone di Dennis Schröder e a dare una scossa a un gruppo che si gode anche l’esordio di un veterano come Vince Carter. Magari non basteranno i suoi consigli a far cambiare decisamente rotta, ma la speranza è davvero l’ultima a morire.
Philadelphia 76ers-Orlando Magic 120-114
Tornano in campo i Sixers, la prima squadra a essere partita con il training camp in vista delle amichevoli in giro per il mondo che li impegneranno prima del 16 ottobre. Alla prima palla a due della stagione infatti Philadelphia ci sarà sul parquet, felice di potersi godere un Joel Embiid apparso già in splendida forma: 21 punti e sette rimbalzi in 23 minuti, con 9/15 dal campo e solo un bersaglio dalla lunga distanza. Promettente anche la condizione fisica di Markelle Fultz (partito in quintetto e pronto a prendersi il posto in cabina di regia al fianco di Ben Simmons), per un roster che dovrà fare fronte all’assenza del nuovo arrivato Wilson Chandler. Dall’altra parte 20 punti per Nikola Vucevic, il doppio di quelli di Aaron Gordon. In uscita dalla panchina invece sono 12 in 17 minuti con 4/5 dal campo per Mo Bamba: anche a lui toccherà fare un bel po’ di strada per prendersi una maglia da titolare.
Washington Wizards-New York Knicks 121-124 OT
Partita “vera” (per quanto resti sempre preseason) tra Washington e New York, le due squadre che si sfideranno anche sul parquet di Londra nel Global Game del prossimo gennaio. Talmente tanto tirata da richiedere addirittura un overtime per fissare un vincitore. Alla fine ad avere la peggio sono gli Wizards, senza Dwight Howard e dunque con un quintetto molto simile a quello che negli ultimi 24 mesi ha schierato Scott Brooks. Osservato speciale Austin Rivers in uscita dalla panchina, autore di un paio di giocate interessanti e in grado di sopperire all’assenza di playmaking quando John Wall va a sedersi in panchina. Già, il n°2 resta in campo meno di dieci minuti, ma dimostra con un paio di accelerate di essere già in buona forma. Tutto come sempre dunque, anche il solito Markieff Morris che pensa bene di farsi espellere per doppio tecnico, a conferma del fatto che per alcuni aspetti non è sempre una gara amichevole di pre-stagione. Un test importante anche per i Knicks, con il nuovo arrivato Kevin Knox che chiude con 13 punti e dieci rimbalzi; miglior realizzatore di un quintetto che ancora dovrà lavorare molto per trovare la giusta chimica.