Il campione dei Dallas Mavericks è ancora alle prese con i postumi dell'operazione alla caviglia dello scorso aprile e, secondo le parole di coach Carlisle, è a "settimane, non giorni" di distanza dal poter tornare in campo. Il debutto nella sua 21^ stagione in NBA - un record con la stessa maglia, staccando Kobe Bryant - è in dubbio
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I Dallas Mavericks sono saliti su un aereo e hanno portato la loro preseason in Cina, dove si alleneranno per una settimana e giocheranno due partite contro i Philadelphia 76ers a Shanghai. Ma mentre il pubblico cinese attende di poter vedere in campo Luka Doncic, dall’infermeria arrivano brutte notizie per quanto riguarda Dirk Nowitzki. Dopo l’operazione alla caviglia sinistra dello scorso aprile, il 40enne tedesco ha subito una ricaduta a una settimana dall’inizio del training camp e da quel momento in poi è stato limitato solo a un leggero lavoro di tiro, cercando di non sovraccaricare le articolazioni ormai logore. "Gli mancano settimane, e non solamente giorni, per poter pensare di rientrare in campo" ha dichiarato coach Rick Carlisle sulle condizioni di Wunderdirk, che in questa stagione staccherà Kobe Bryant disputando la sua 21^ stagione NBA con la stessa franchigia. "Sta facendo progressi graduali, ma in questo momento non possiamo fissare una data per il suo rientro". Questo significa che la sua preseason è già finita prima ancora di cominciare, ma anche che il debutto casalingo – previsto nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 ottobre contro Phoenix – è in forte dubbio. "È una questione di metterlo in condizione di spingere al massimo e poi sentirsi a posto dopo averlo fatto" ha spiegato Carlisle sul programma di recupero. "Una volta che sente meglio, non serve necessariamente farlo stancare in un allenamento completo per metterlo in campo. Ma bisogna andarci con calma quando si è così in là con gli anni: la situazione non è necessariamente come l’anno scorso o quello precedente". Per la prima volta in carriera, infatti, Nowitzki non avrà un posto in quintetto, sostituito di fatto – anche se non necessariamente nel ruolo – da Doncic e DeAndre Jordan. L’uscita dalla panchina potrebbe aiutarlo nel gestire ancora di più le energie rimanenti: c’è un nuovo corso da avviare, ma la torcia andrà comunque presa dalle mani del tedesco da Wurzburg.
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