Brutte notizie in casa Spurs: rottura del legamento del ginocchio destro per Dejounte Murray, uscito per infortunio durante l'amichevole contro gli Houston Rockets. Un lungo stop che si aggiunge a quello del rookie Lonnie Walker IV, operato al menisco e fuori per 6/8 settimane
I RISULTATI DELLA NOTTE DI PRESEASON: SPURS KO NEL DERBY TEXANO CONTRO HOUSTON
Come se non bastasse una offseason che ha visto gli addii di due colonne come Kawhi Leonard e Tony Parker, il ritiro di Manu Ginobili e le cessioni di Danny Green e Kyle Anderson, a complicare ulteriormente la stagione di San Antonio sono arrivati due infortuni in rapida successione alla point guard titolare dei nero-argento Dejounte Murray e alla loro prima scelta Lonnie Walker IV. Sicuramente più importante – e purtroppo anche più grave – quella al ragazzo di Seattle che già dallo scorso anno ha preso il comando dell’attacco degli Spurs, nella posizione per anni in mano a Tony Parker. Murray è crollato a terra nel mezzo di una penetrazione a canestro durante l’amichevole disputata da San Antonio contro Houston: la dinamica dell’infortunio – con il ginocchio destro del giocatore che cede completamente nel momento dell’appoggio a terra – non lasciava sperare niente di buono, così come la presenza di una sedia a rotelle sul parquet comparsa per aiutare Murray a lasciare il campo. Fortunatamente la giovane promessa degli Spurs è riuscita a rialzarsi e ha lasciato il campo sulle proprie gambe, ma il quadro clinico tracciato dopo la risonanza magnetica al ginocchio destro ha portato all'esito che a San Antonio speravano di evitare: rottura del legamento crociato anteriore e stagione a forte rischio. Si sa invece per certo il destino immediato della matricola Lonnie Walker IV, già operato di menisco al ginocchio destro e costretto a uno stop tra le sei e le otto settimane. La guardia da Miami aveva effettuato il proprio esordio in prestagione nella gara contro Detroit (dopo aver guardato dalla panchina tutti i 48 minuti della prima sfida contro Miami), ma i cinque minuti trascorsi in campo contro i Pistons sono destinati a restare gli unici almeno fino a fine novembre/inizio di dicembre. Un brutto colpo di arresto nel necessario processo di crescita della matricola degli Spurs, status (quello di rookie) che già normalmente – alla corte di un allenatore old school come Gregg Popovich – non garantisce tanti minuti nell’annata di esordio.
Le parole di Popovich e Aldridge
L’entità dell’infortunio al rookie di San Antonio preoccupa però meno rispetto alle ricadute di quello ben più complesso subito da un giocatore cruciale come Murray, per via del ruolo sicuramente più strategico del n°5 nero-argento. Per lui in prestagione coach Popovich aveva speso parole importanti: “Dejounte vuole davvero diventare un giocatore forte, vuole essere quello che Tony [Parker] è stato per noi per così tanti anni. Ho fiducia che col tempo ci riesca, ma sarà il campo a dare la risposta finale. Vogliamo dargli la libertà di correre e giocare in transizione, per approfittare del suo atletismo: ho detto a tutti gli altri che se vogliono la palla devono giocare al suo ritmo, correndo come non hanno mai fatto prima in carriera perché di sicuro Dejounte va veloce”. Veloce anche la sua crescita nei primi due anni di NBA, che rischia ora di essere (si spera solo temporaneamente) interrotta dall’infortunio riportato contro Houston: “Dispiace tantissimo perché in estate ha lavorato tantissimo per prepararsi a questa stagione”, dice LaMarcus Aldridge. “Stava già dimostrando i suoi miglioramenti: Dejounte è il nostro playmaker titolare, speriamo torni in campo presto”. Un augurio condiviso da tutti, coach Popovich compreso, ora costretto ad affidare minuti e responsabilità in grandi quantità a Patty Mills, che verrà chiamato a fare gli straordinari in questa stagione sempre più in salita per i texani.