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NBA 2018-2019, i risultati della notte di preseason: Harden formato MVP ne mette 37, vincono i Clippers di Gallinari

NBA

Il n°13 dei Rockets è dominante nella sfida stravinta contro gli Shanghai Sharks (guidati dai 41 punti di Fredette): 37 punti, nove assist e nove triple in 31 minuti per il Barba. Sedici punti e sette rimbalzi per Danilo Gallinari nel successo casilingo contro Denver. I Thunder superano all'overtime i Bucks

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE DI PRESEASON

Houston Rockets-Shanghai Sharks 128-86

Fosse stata regular season, i Rockets avrebbero infranto diversi record, a partire da quello di triple segnate in una singola gara: alla sirena finale sono 28 i bersagli dalla lunga distanza realizzati da Houston nel comodo successo contro gli Shanghai Sharks. Nove portano la firma di uno scatenato James Harden, già in modalità stagione regolare e pronto a riprendere da dove aveva lasciato lo scorso anno. Per lui sono 37 punti in meno di 31 minuti, 25 dei quali arrivati in un primo tempo pirotecnico di Houston: 49 conclusioni, di cui 39 dalla lunga distanza convertite con il 43.6%. Risultato, 73-42 all’intervallo. Dall’altra parte però c’erano un paio di vecchie conoscenze del mondo NBA, una in particolare rimasta nel cuore dei tifosi texani: Luis Scola, rimasto sul parquet per 40 minuti, accolto dagli applausi dei suoi ex tifosi e autore di 18 punti e 12 rimbalzi al termine di una buona prestazione. Non il miglior realizzatore della sua squadra però, visto che al suo fianco c’è chi non ha mai alzato lo sguardo verso il tabellone e per tutti i 48 minuti ha continuato a darci dentro: Jimmer Fredette, promessa collegiale non mantenuta una volta arrivato tra i professionisti (anche Obama ai tempi disse di lui “Pazzesco, il miglior tiratore dell’intera nazione”), gioca tutta la partita e chiude con 41 punti a referto, nove rimbalzi, 16/40 dal campo e quattro triple. L’unica brutta notizia in casa Rockets invece è la distorsione alla caviglia per Zhou Qi, ovviamente schierato nella sfida contro i cinesi, ma costretto a uscire dopo soli quattro minuti per infortunio. Doveva essere la sua festa, ma non è durata quanto sperato.

L.A Clippers-Denver Nuggets 109-103

Vincono ancora i Clippers, al quarto successo in altrettante partite di una convincente preseason. Torna in campo anche Gallinari (rimasto a riposo nel derby contro i Lakers), autore di 16 punti in 20 minuti e miglior realizzatore dei losangelini. L’azzurro tira 5/14 dal campo, aggiungendo sette rimbalzi al suo referto. Una squadra alla ricerca di una fisionomia da playoff i Clippers, soprattutto in difesa dove la squadra di Doc Rivers proverà sempre più ad affidarsi a Avery Bradley e Patrick Beverley – due cagnacci che possono fare la differenza nel rendere impossibile la vita al backcourt avversario. Alla sirena finale sono 10 punti per l’ex Boston, mentre il terzo giocatore in quintetto a chiudere in doppia cifra è Marjanovic: 14 punti, 12 rimbalzi e tre stoppate in 15 minuti, a conferma delle cifre da record raccolte in una preseason dominata. Dall’altra parte un quarto di gioco concesso al quintetto titolare Harris-Barton-Murray-Jokic-Millsap (impiegati 12 minuti a testa), prima di svuotare la panchina e dare fondo a una rotazione come al solito ampia in questa occasioni. Per ricominciare a pensare sul serio a vincere c’è ancora tempo.

Oklahoma City Thunder-Milwaukee Bucks 119-115 OT

I Thunder, decimati negli uomini per infortunio e/o per scelta, battono dopo un tempo supplementare i Milwaukee Bucks, nonostante le assenze di Russell Westbrook, Andre Roberson (entrambi in infermeria), oltre a Terrence Ferguson, alle prese con il protocollo per le commozioni celebrali a seguito del colpo alla testa subito contro gli Hawks nell’ultima gara di preseason. Paul George gioca solo nel primo tempo, resta sul parquet 19 minuti e chiude con 26 punti – il miglior realizzatore dei Thunder. Dall’altra parte niente Giannis Antetokounmpo, Eric Bledsoe, Khris Middleton e Brook Lopez, tutti rimasti a riposo: essere riusciti ad arrivare all’overtime è già un bel risultato, oltre che una conferma di una squadra a caccia di risorse aggiuntive per allungare la rotazione.