NBA 2018-2019, i risultati della notte di preseason: Gallinari fa 5 su 5, super Davis non basta a New Orleans
NBADodici punti in 14 minuti per il n°8 azzurro dei Clippers nella sfida vinta contro il Maccabi Haifa, quinto successo dei losangelini in altrettante sfide giocate. Partita superlativa di Anthony Davis contro le riserve dei Raptors, che tuttavia hanno vita facile nel battere i Pelicans. Vittoria travolgente dei Jazz contro Sacramento
New Orleans Pelicans-Toronto Raptors 119-134
Sembra maledetta questa preseason per i New Orleans Pelicans, battuti per la quinta volta in altrettante sfide amichevoli di preparazione e avvicinamento alla stagione. Contro Toronto non è servito a nulla schierare i “pezzi grossi”, a partire dal solito incontenibile Anthony Davis – candidato MVP da 36 punti, 15 rimbalzi, tre assist e due recuperi in 31 minuti di gioco, tirando 13/18 dal campo e aggiungendo due triple al suo boxscore. Una prestazione da All-Star a livello offensivo, accompagnata anche dalla buona continuità realizzativa dei suoi compagni, con Julius Randle che chiude a quota 20 e 11 rimbalzi uscendo dalla panchina, oltre ai 15 punti e tre triple di Nikola Mirotic (partito titolare in questa staffetta per decidere chi sarà in quintetto tra lui e l’ex losangelino in regular season), ai 14 di Jrue Holiday e ai 12 di E’Twaun Moore. Dietro di loro il vuoto, non solo per la solita carenza di supporting cast, ma soprattutto quando si è trattato di proteggere il ferro: Toronto infatti riesce a mettere a referto almeno 31 punti in ogni quarto, chiudendo con 139 totali sul tabellone senza fare troppa fatica. Il tutto tenendo a riposo Kawhi Leonard, Kyle Lowry, Danny Green, Jonas Valanciunas e Serge Ibaka. Un’infornata di riserve guidata dai 21 punti, 11 rimbalzi, sei assist e quattro recuperi di Pascal Siakam, a caccia di una chance per mettere in mostra il suo talento non solo difensivo (con l’arrivo di Leonard e Green nella nuova rotazione potrebbe perdere minuti e spazio). Alla sirena finale sono sette giocatori in doppia cifra in casa Raptors, in una squadra che tira con il 53% dal campo e sfiora il 44% dall’arco. Il confine tra i meriti dei canadesi e gli errori di New Orleans resta comunque molto labile.
L.A. Clippers-Haifa Maccabi Haifa 124-76
Poco più di un allenamento a porte aperte per i Clippers, che passeggiano contro gli israeliani del Maccabi Haifa e vincono la quinta amichevole consecutiva in una pre-stagione promettente non solo dal punto di vista dei risultati (che lasciano il tempo che trovano). Gallinari parte titolare assieme a Harris, Gortat, Beverley e Bradley in quello che potrebbe essere il quintetto con cui iniziare le partite (senza offesa per i Teodosic e tutti gli altri che ambiscono a ricoprire quel ruolo). L’azzurro n°8 gioca 14 minuti, chiude con 12 punti, quattro rimbalzi e tre assist a referto, unico degli starters in doppia cifra (nessuno resta sul parquet per più di 15 minuti), lasciando poi spazio ai tanti ragazzi e prospetti in uscita dalla panchina. Il dominatore – neanche a dirlo – è ancora una volta Boban Marjanovic, che mette a referto 18 punti e 12 rimbalzi in 17 minuti, tirando 9/11 dal cmapo e confermando le sue statistiche senza senso in questa preseason. Segnali continui lanciati in direzione Doc Rivers: senza DeAndre Jordan e con la rotazione dei lunghi da ricalcolare, si potrebbe trovare un po’ di spazio in più per il lungo serbo.
Sacramento Kings-Utah Jazz 93-132
Non avranno giocato contro una squadra europea o di categoria inferiore, ma la sensazione che gli Utah Jazz hanno lasciato sul parquet è esattamente quella. I mormoni travolgono a domicilio i Kings e aprono una lunga serie di domande sulla qualità di Sacramento che già in molti si sono posti in queste ultime settimane/mesi/anni. Per i Jazz è il quinto successo in questa preseason da percorso perfetto (il decimo consecutivo se si considera anche la passata stagione), ennesima conferma della qualità di una squadra profonda e ben allenata. I titolari (Mitchell-Rubio-Ingles-Favors-Gobert) spazzano via dal campo Sacramento in avvio, chiudendo il primo quarto sul 39-10. A quel punto tocca tirare avanti per altri 36 minuti, con la consapevolezza che ogni parvenza di competitività sia definitivamente saltata. Entrano in campo 18 giocatori, in un’interminabile rotazione in cui segnano praticamente tutti. Un tiro al bersaglio a cui i Kings assistono impotenti, in una sfida chiusa da Marvin Bagley III con 17 punti e otto rimbalzi, a cui si aggiungono i 16 di Cauley-Stein. Davvero troppo poco in una squadra senz'anima e senza spina dorsale.