La sconfitta nel finale contro i Denver Nuggets ha lasciato l'amaro in bocca a Gallinari: "Noi dobbiamo essere più bravi a eseguire, ma molti dei loro punti sono arrivati da falli dubbi. Dura cominciare così in casa, ma la stagione NBA è una maratona"
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C’è del rammarico nelle parole di Danilo Gallinari al termine della partita contro la sua ex squadra, i Denver Nuggets. “È stata una partita strana. Riguardando un po’ le statistiche ci sono tante cose positive da prendere: ce la siamo giocata punto a punto fino alla fine anche in una partita in cui non abbiamo avuto ritmo, probabilmente la nostra peggior partita offensiva finora, mentre loro hanno tirato tre volte i tiri liberi che abbiamo tentato noi, qualcosa del genere [42 contro 24 il dato esatto, anche se 10 dei Nuggets sono arrivati nell’ultimo minuto con i falli sistematici, ndr] e sono riusciti a vincerla lì”. Una gara decisa negli ultimi cinque minuti di partita, dopo che i Clippers grazie a una tripla del Gallo erano riusciti a portarsi sul +6 e subito dopo sul +8 con due liberi di Tobias Harris. Da lì in poi, però, il blackout, con un parziale di 15-3 (poi diventato 21-6 con i liberi finali) degli ospiti che ha ribaltato la sfida. “Gli ultimi possessi sono stati particolari perché ci sono stati tanti palloni stoppati e rubati in area che sono finiti nelle loro mani” ha spiegato Gallinari. “Dei loro punti molti sono arrivati da falli che potevano esserci come potevano non esserci: noi dobbiamo essere un po’ più bravi nei finali ed eseguire meglio quello che il nostro allenatore ci chiede”. Problemi di falli che hanno condizionato anche la prestazione di Gallinari, rimasto in campo per poco meno di 34 minuti chiudendo con 16 punti, 8 rimbalzi e 5/13 dal campo con 4 triple. “Purtroppo nel primo tempo ho fatto subito due falli che mi hanno tenuto in panchina più del dovuto e mi hanno costretto a cambiare un po’ il piano partita. Nella ripresa serviva essere un po’ più aggressivi e cercare di trovare di più il canestro: l’ho fatto [13 punti nella ripresa, ndr], ma non è bastato per vincere la partita”. La rabbia rimane, ma mancano ancora 81 partite e la tendenza si può invertire già dalla prossima in casa contro Oklahoma City nella notte tra venerdì e sabato: “C’è tanta rabbia perché si poteva vincere, ma fortunatamente ne abbiamo ancora tante da giocare: la stagione NBA è una maratona. È dura cominciare così in casa, ma c’è tempo: dobbiamo farci trovare concentrati già dalla prossima”.
[Intervista di Zeno Pisani | Video di Sheyla Ornelas]