Jonas Jerebko realizza il canestro decisivo nella sfida vinta in volata dai campioni NBA, sprofondati sul -16 nel terzo quarto e risaliti grazie alle prodezze del duo Durant&Curry. Ai Jazz non bastano le 19 triple di squadra (record di franchigia) e il massimo in carriera da 27 punti per Joe Ingles
LA SERATA SPECIALE DELL'EX JONAS JEREBKO
TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE NBA
SUPER GALLINARI: 26 PUNTI IN TRE QUARTI, VINCONO I CLIPPERS
LEONARD DECISIVO NEL SUCCESSO SU BOSTON, BUTLER TRASCINA MINNESOTA
Utah Jazz-Golden State Warriors 123-124
È Jonas Jerebko l’eroe che non ti aspetti a decidere il finale di una partita molto divertente e combattuta tra Jazz e Warriors. Il suo tap-in a tre decimi dalla sirena regala il secondo successo stagionale a Golden State. Il colpo dell’ex arriva a rimbalzo d’attacco su un (raro) errore di Kevin Durant: Steve Kerr gli assegna il compito di battere la rimessa con sei secondi dal termine, provando a non sbagliare il passaggio diretto nelle mani del n°35, su un parquet pieno zeppo di All-Star in maglia Warriors e in cui Jerebko sembra essere l'unico imbucato. Alla fine però è la sua zampata a regalare a Golden State un decisivo punto di vantaggio, pesante tanto quanto i 38 raccolti da un chirurgico Durant che tira 14/25 dal campo, con nove rimbalzi, sette assist e un perfetto 9/9 a cronometro fermo. Ai suoi si aggiungono poi i 31 messi a referto da Steph Curry, protagonista nel terzo quarto nel momento di massima difficoltà per gli ospiti. La Vivint Smart Home Arena infatti è stata sempre un campo molto ostico per i campioni NBA in carica, battuti lo scorso anno con 30 e 40 punti di margine a Salt Lake City: “Spero di poter ridurre al massimo a 20 lo svantaggio”, commentava divertito Steve Kerr prima della palla a due, senza andare in realtà troppo lontano dal vero. Dopo mezz’ora di gara infatti Golden State è sotto di 16 e sembra destinata a rotolare via dalla sfida, quando a tenerla a galla è proprio Curry che manda a bersaglio un paio di triple pesantissime, segna 16 punti nella terza frazione e permette agli Warriors di lanciare la lunga volata nel finale. "Un canestro del genere è il momento in cui Jonas diventa definitivamente 'uno di noi'", commenta l'allenatore degli Warriors, sempre più entusiasta dello spirito di squadra di un gruppo compatto e coeso. Una gioia condivisa da tutto il roster, anche da Andre Iguodala uscito di corsa dagli spogliatoi a torso nudo per unirsi alla festa dei compagni: "Andre può ancora permetterselo, io no", chiosa con un sorriso Kerr.
Jazz, una super partita a cui manca "solo" la vittoria
Utah va quindi vicinissima al colpaccio, in una sfida a lungo condotta grazie a un primo tempo scoppiettante in attacco. La difesa degli Warriors balla non poco e concede ben 47 punti nel secondo quarto e 81 complessivi nella prima metà di gara. I Jazz infatti prendono ritmo in una sfida chiusa con 19 triple totali a bersaglio (record di franchigia), grazie soprattutto ai 27 punti di Joe Ingles al suo nuovo massimo in carriera. L’australiano è uno dei sei giocatori in doppia cifra, in una partita chiusa da Donovan Mitchell con 19 punti e un modesto 7/23 al tiro. Doppie doppie d’ordinanza invece per Rudy Gobert (16+10 rimbalzi) e Ricky Rubio (13+10 assist), conditi con tre triple che la dicono lunga anche sui suoi progressi. I Jazz infatti si confermano come una delle squadre più interessanti della Lega: questa notte è mancato un dettaglio, un taglia-fuori o un canestro sfiorato nel finale. Ma la sostanza resta: i Jazz saranno un avversario ostico per chiunque in questa stagione.