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NBA, a Dallas non basta un super Doncic, DeRozan guida gli Spurs, con 13 di Belinelli

NBA

Il rookie sloveno dei Mavericks firma 31 punti con un ottimo 11/18 al tiro ma ai supplementari Dallas deve cedere di fronte ai 34 punti dell'ex stella dei Raptors, che si guadagna le lodi di coach Popovich. Ottimo Belinelli dalla panchina, il migliore dei suoi con +21 di plus/minus

KLAY THOMPSON DA RECORD: 52 PUNTI E 14 TRIPLE A SEGNO IN SOLI 3 QUARTI

I RISULTATI DELLA NOTTE: BUCKS ULTIMI IMBATTUTI, BUTLER MANDA KO I LAKERS

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

San Antonio Spurs-Dallas Mavericks 113-108 OT

Il protagonista del successo di San Antonio – che giunge solo dopo un tempo supplementare – si chiama DeMar DeRozan e a certificare la sua serata speciale non sono tanto i 34 punti con 9 assist quanto le parole di Gregg Popovich nel post-gara, quando inserisce il nome della sua nuova superstar nella frase in cui pronuncia anche quello di un certo Michael Jordan: “DeMar non ha paura nei momenti chiave di una gara. Anche Jordan nella sua carriera non ha segnato tutti gli ultimi tiri nei finali di partita ma sono davvero pochi i giocatori che vogliono avere il pallone in mano in quegli attimi. Lui è uno di questi, ama quei momenti, ed è un gran bel vantaggio averlo in squadra”. Lo testimoniano i 18 punti mandati a segno dall’ex Raptors tra quarto quarto e overtime, 17 minuti in cui anche Luka Doncic, l’altro splendido protagonista della gara, si mette in mostra con 10 dei suoi 31 punti finali, conditi anche da 8 rimbalzi, 4 assist e  un ottimo 11/18 al tiro. DeRozan ha il pallone per vincere al termine dei tempi regolamentari, sul 102-102, ma all’errore alla sirena rimedia poi con 6 punti e 3/4 al tiro nei cinque minuti supplementari, quando invece si ferma l’attacco dei Mavericks (2/6 al tiro). Gli Spurs hanno 20 punti da LaMarcus Aldridge e 15 con 11 rimbalzi da un Rudy Gay super positivo, giunto alla sua terza doppia doppia consecutiva, per la prima volta in carriera. Per i Mavericks, invece, il secondo violino dopo Doncic (che ha giocato nonostante una schiena malconcia) è quello di Dennis Smith Jr, autore di 22 punti, mentre DeAndre Jordan cattura 18 rimbalzi ma per la prima volta in stagione non centra la doppia doppia (solo 8 punti e anche uno 0/2 ai liberi). A livello statistico la differenza a favore degli Spurs nel derby texano la fanno i tiri da tre punti (9/20 per un ottimo 45% per i giocatori di Popovich, 10/34 invece per Dallas) e il numero dei passaggi decisivi: San Antonio trova un canestro assistito in 27 occasioni (su 42), mentre sono solo 15 gli assist mandati a referto da Dallas, che perde l’enormità di 23 palloni da cui gli avversari ricavano 30 preziosi punti (17-9 Spurs il conto dei recuperi).

Belinelli il migliore dalla panchina per gli Spurs

Ancora una volta il successo di San Antonio è accompagnato da una prestazione più che positiva di Marco Belinelli, che dopo un mezzo passaggio a vuoto contro i Lakers (solo 8 punti con 3/10 al tiro) ritrova la doppia cifra e soprattutto nel terzo quarto manda a bersaglio due triple importanti in una serata conclusa con 13 punti e 5/12 dal campo. Il dato più importante che fotografa la partita dell’azzurro, però, è il +21 di plus/minus fatto registrare durante la sua permanenza in campo, il dato più alto di tutto il roster di coach Popovich, a testimonianza di un contributo fondamentale in una gara decisa punto a punto. Per Belinelli, rimasto però seduto nei momenti finali dell’ultimo quarto e nell’overtime, ci sono anche 3 rimbalzi e 2 recuperi.