Il centro degli Heat ha stabilito il record di franchigia rimandando al mittente 9 conclusioni degli attaccanti degli Spurs, ma sfiorando una gara da 30 punti, 20 rimbalzi e 10 stoppate ha firmato una delle prestazioni più incredibili che la lega ricordi
SPURS ANCORA BATTUTI, VINCE MIAMI CON WHITESIDE PROTAGONISTA
E pensare che lunedì l’ultima gara dei suoi Heat prima della sfida contro San Antonio, Hassan Whiteside non l’ha giocata, fermato ai box da un problema al ginocchio. C’era moderato ottimismo che potesse essere in campo contro gli Spurs, ma fino a 24 ore dalla palla a due la sua presenza non era confermata. Invece il centro di Miami è sceso in campo e la sfida contro i texani non solo l’ha disputata ma l’ha dominata, in lungo e in largo, chiudendo i 32 minuti trascorsi sul parquet con cifre strabilianti: 29 punti, 20 rimbalzi e 9 stoppate. Era dal 1989 che una linea statistica di questo genere veniva prodotta su un campo NBA, quando il 17 dicembre, nella sfida contro Orlando, Hakeem Olajuwon chiuse con 32 punti, 25 rimbalzi e 10 stoppate. Quasi 29 anni dopo i riflettori di tutta America puntano sul n°21 di coach Spoelstra, reduce da un ottimo avvio di campionato (2° tra i rimbalzisti, dietro solo ad Andre Drummond, e ora diventato primo tra gli stoppatori dopo aver superato JaVale McGee e Anthony Davis) e protagonista assoluto della vittoria su San Antonio: “Gli Spurs erano l’unica squadra NBA contro cui non avevo mai vinto”, fa notare il centro degli Heat (5 gare disputate, 5 sconfitte fino a oggi). “Ho provato a essere aggressivo, con i rimbalzi e con le stoppate. I punti poi arrivano, non sono un giocatore che ha bisogno di 25 tiri per avere un certo tipo di produzione offensiva, ma oggi era più importante far sentire il mio peso dietro, facendo cambiare le parabole di tiro agli attaccanti di San Antonio, sconsigliandoli di venire in area a tirare”. Ce l’ha fatta, e ci ha messo poco a stabilire la sua legge sotto canestro: 5 stoppate nel primo quarto, 8 all’intervallo – un record di franchigia per gli Heat, superiore alle 7 allentate dallo stesso Whiteside altre due volte (l’ultima nel 2016) e anche da Alonzo Mourning. Con un primo tempo così, ovviamente la caccia alla tripla doppia è diventata uno dei temi paralleli di una gara sostanzialmente sempre sotto controllo per i padroni di casa. La nona stoppata sul tabellino di Whiteside va a referto con 6:42 da giocare dell’ultimo quarto, ma nonostante quanto sostenuto dal giocatore e da alcuni suoi compagni, la decima alla fine non arriverà (“Forse dovrebbero fare un riconteggio”, suggerisce il centro degli Heat, come nella famosa elezione presidenziale USA del 2000 tra George W. Bush e Al Gore). Poco male, la vittoria è quello che interessa di più a Whiteside e soprattutto al suo allenatore Erik Spoelstra, con cui in passato non sono mancati screzi anche pesanti e che invece dopo l’impresa con gli Spurs ha solo parole di grande elogio per il suo lungo: “Sarebbe stato ma il contesto in cui sono maturate le sue giocate decisive non ha nulla a che vedere con le statistiche. Quando Hassan porta in campo questa intensità, questa voglia di competere e questo sforzo difensivo siamo una squadra chiaramente diversa”.
Una notte storica: i precedenti
Ha ragione Spoelstra, sarebbe stato fantastico se Whiteside avesse centrato la tripla doppia. Fantastico e storico, perché con solo un punto e una stoppata in più il nativo del North Carolina avrebbe confezionato una prestazione (30+20+10 stoppate) riuscita soltanto due volte nella storia della lega, da Kareem Abdul-Jabbar nel 1975 (39+23+10 in maglia Lakers contro Atlanta) e da Olajuwon in quel dicembre 1989 contro i Magic. A quota invece 29+20+9 – il traguardo di serata per Whiteside – sono riusciti ad arrivare soltanto cinque giocatori nella storia della lega: oltre a Olajuwon e Jabbar (4 volte) ci sono riusciti infatti Elmore Smith nel 1974, Bob Lanier tre anni più tardi e un altro Bob – ben conosciuto sia in Italia, che dalle parti di Miami, dove è stato a lungo assistente allenatore – McAdoo (sempre nel 1975). A questi nomi eccellenti ora si va a sommare anche quello di Whiteside, e il suo rendimento in questi Heat potrebbe davvero fare la differenza nel determinare i destini della squadra della Florida.