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NBA, Brooklyn fa sul serio: sei vittorie in fila, battuti anche i Lakers

NBA

I Nets confermano il loro momento di forma e battono anche i losangelini grazie all'ex di giornata D'Angelo Russell. LeBron James chiude con 36 punti, 13 rimbalzi e otto assist, ma non riesce a evitare la terza sconfitta nelle ultime quattro gare

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Brooklyn Nets-Los Angeles Lakers 115-110

La vendetta è un piatto che va servito freddo e D’Angelo Russell si è preso qualche anno di tempo per ragionarci su e piazzare la zampata nel momento della svolta. I suoi ex-Lakers infatti da quest’anno danno peso alle vittorie e toglierne una dal loro record ha un valore simbolo molto più importante, visto che con l’arrivo di LeBron si va a caccia di un piazzamento playoff. La point guard dei Nets nel primo incrocio contro questa nuova versione giallo-viola è uno dei protagonisti del successo dei padroni di casa, autore di 22 punti - 11 nel solo primo quarto - 13 assist (eguagliato il suo massimo in carriera) e del canestro che manda i titoli di coda. Meno di 25 secondi dal termine, +3 Brooklyn con la palla in mano. È chiaramente il momento decisivo della sfida, quello in cui Russell, dal palleggio, senza ritmo e con Kyle Kuzma francobollato addosso trova la tripla che porta i Nets a essere la squadra NBA con la striscia di successi più lunga ancora aperta - vista la concomitante sconfitta di Indiana contro Cleveland: sei vittorie consecutive (che non ne vincevano così tante in fila dal marzo-aprile 2015), con la post-season a una partita e mezza di distanza e una stagione che ritrova senso in meno di due settimana. Alla sirena sono 19 punti per Joe Harris, 18 per Spencer Dinwiddie, 17 per Rondae Hollis-Jefferson. La cooperativa del canestro, una squadra divertente che già dall’inizio aveva lanciato dei segnali ai Lakers, stoppando LeBron James grazie alla super giocata di Jerrett Allen già in uno dei primi possessi della sfida. Non che il n°23 ne abbia risentito più di tanto, visto che alla sirena sono 36 punti, 13/23 al tiro, due triple, 13 rimbalzi, otto assist e ben 41 minuti sul parquet. Insomma, una di quelle partite in cui fare il massimo per vincere e chiudere in bellezza il giro di trasferte. Stavolta per non ha funzionato.

Lakers, rotazione ridotta al minimo e le tante trasferte

Di scusanti in casa Lakers per giustificare questa battuta d’arresto ce ne sono, a partire dagli infortuni che hanno costretto sia Rajon Rondo (che ha già saltato 17 partite in questa regular season) che Brandon Ingram a ritornare in anticipo a Los Angeles. Alle loro assenze si è aggiunta quella di JaVale McGee, ancora alle prese con la febbre ed ennesima defezione assieme a Michael Beasley. Questo fa sì che i Lakers raccolgano la miseria di 18 punti dalla panchina, con Kentavious Caldwell-Pope unico giocatore utilizzato con continuità nella sfida (38 minuti in campo) e un quintetto spremuto al massimo da cui ricavare i 23 punti con sei rimbalzi e cinque triple di Lonzo Ball e i 22 con 11 rimbalzi di Kyle Kuzma. Per i losangelini è il terzo ko nelle ultime quattro gare, a termine di un tour che li ha visti sconfitti già a Houston e Washington. Dalla prossima però si torna sulla costa pacifica, rimandando il prossimo lungo giro lontano da casa al 6 febbraio. Ci sarà tempo per prepararsi al meglio e pensare a come evitare di tornare a incassare sconfitte lontano dallo Staples Center.