La point guard di Houston esce nel secondo quarto con il solito problema muscolare che lo ha fermato nei playoff dello scorso maggio contro Golden State. "Starà fuori un po'", anticipa D'Antoni. Una brutta tegola per i texani, che non a caso cadono a Miami dopo 5 vittorie in fila
Miami Heat-Houston Rockets 101-99
Più ancora del ko arrivato nei secondi conclusivi contro gli Heat, a Houston nel post-game preoccupano le condizioni fisiche di Chris Paul: la point guard dei Rockets esce infatti nel secondo quarto per via di un infortunio muscolare alla gamba sinistra, lo stesso che lo ha bloccato nelle decisive gare della sfida di finale della Western Conference contro Golden State lo scorso maggio. Dopo aver perso palla il suo tentativo di recuperarla dalle mani di Derrick Jones Jr. gli costa caro: nell’allungo infatti CP3 sente nuovamente tirare il muscolo ed è costretto a fermarsi. “Starà fuori un po’”, le sconsolate parole di coach Mike D’Antoni dopo la serata: “Quando perdiamo un giocatore della sua importanza, torniamo subito a far fatica: vengono subito fuori i nostri difetti, ora dovremo essere bravi a superare anche questo ostacolo”. Chris Paul verrà sottoposto nella giornata di oggi a una risonanza magnetica: avuto il riscontro medico, i tempi di recupero saranno più chiari, ma di sicuro quella di Paul non sarà un’assenza da poco. Senza di lui in campo Houston lo scorso anno ha perso 9 gare in fila e anche quest’anno – in assenza della coppia Paul-Harden- il record è un poco incoraggiante 1-7 (0-5 quando a mancare è stato il n°3). Se c’era bisogno di una prima controprova è arrivata già nella notte contro Miami: i Rockets sono sopra di 8 (45-37) quando Paul è costretto a uscire: da lì in poi vengono superati di 10 punti dagli Heat, che finiscono infatti per vincere di 2. Eric Gordon ha per le mani la tripla che potrebbe dare la vittoria ai padroni di casa sulla sirena, ma il suo tiro è fuori bersaglio e così Miami centra la terza vittoria in fila per la prima volta in questa stagione, grazie ai 22 punti di Josh Richardson e ai 19 di Tyler Johnson. Mai davanti in tutto il primo tempo, gli Heat mettono la testa avanti a metà terzo quarto ma dopo aver accumulato un vantaggio anche di 11 punti vengono ricacciati indietro dal parziale di 13-1 degli ospiti, guidati come al solito da un James Harden incontenibile: per l’MVP NBA la serata si chiude con 35 punti, 12 assist, 6 rimbalzi e 6 triple a segno, anche se con solo 7/23 al tiro. Houston ha 20 punti anche da Eric Gordon e 14 da P.J. Tucker (sono invece 14 i rimbalzi di Clint Capela). Dopo aver segnato 26 triple la sera precedente (record NBA), Houston ne manda a bersaglio altre 18, ma quella decisiva di Gordon esce e li condanna alla sconfitta, la prima dopo cinque vittorie in fila. Non è però il ko in Florida la notizia peggiore per la squadra texana: l’infortunio a Paul preoccupa e non poco, perché si tratta della sesta volta in carriera che la point guard è costretta a fermarsi per lo stesso guaio muscolare (19 gare saltate in totale, con un record di 9 vinte e 10 perse, ma quest’anno i Rockets vanno sotto di 9.4 punti senza di lui in campo). Proprio CP3 ha cercato di gettare acqua sul fuoco delle preoccupazioni con un post su Instagram di poche (ma significative) parole: "Giochiamo una partita alla volta", seguito dall'hashtag #beenherebefore, ovvero un eloquente "ci sono già passato".