NBA, risultati della notte: i Lakers non vincono più senza LeBron, Oladipo sbanca Chicago all'OT
NBAI Lakers perdono in casa contro i New York Knicks, che interrompono una striscia di otto sconfitte consecutive. A Chicago Victor Oladipo manda a segno la tripla della vittoria a 3 decimi dalla fine del supplementare. Tutto facile per Milwaukee e Boston, successi in casa per Miami e Minnesota, Brooklyn e Utah vincono in trasferta
GALLINARI IL MIGLIORE, I CLIPPERS TORNANO A VINCERE
Los Angeles Lakers-New York Knicks 112-119
Era da otto partite consecutive che i New York Knicks non vincevano una partita, mentre per trovare una gara vinta nei regolamentari bisogna risalire allo scorso 26 novembre, dato che gli unici due successi arrivati in questo lasso di tempo sono stati conquistati entrambi al supplementare (contro Milwaukee e contro Charlotte). Nonostante un periodo terribile e un calendario pesantissimo nel bel mezzo di sei trasferte consecutive, la squadra di coach Fizdale è riuscita a partire meglio costruendo un vantaggio di 17 lunghezze a inizio secondo quarto. Poi sono anche riusciti a perderlo quel vantaggio finendo sotto di sei nell’ultimo quarto, ma un parziale di 11-3 per chiudere la partita ha permesso loro di portarla a casa. A guidare gli ospiti ci sono i 22 punti di Tim Hardaway Jr. e i 16 di Trey Burke, ma a decidere la partita sono stati i 10 punti nell’ultimo quarto del redivivo Mario Hezonja e otto dei 16 di Enes Kanter, fondamentale nel parziale decisivo con un paio di canestri pesanti. Per i Lakers si tratta della quarta sconfitta nelle cinque partite disputate senza LeBron James, che rimarrà fuori almeno fino all’11 gennaio quando i gialloviola affronteranno Utah, ma in questo momento sono anche gli infortuni di Kyle Kuzma e Rajon Rondo a rendere la vita difficile a coach Walton, a cui non bastano i 21 di Brandon Ingram, i 19 di Kentavious Caldwell-Pope, i 18 di JaVale McGee e i 17 di Lonzo Ball, ma neanche il ritorno in campo di Michael Beasley, tornato a L.A. dopo essere stato vicino alla madre scomparsa il mese scorso dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Chicago Bulls-Indiana Pacers 116-119 OT
A decidere la sfida tra Chicago e Indiana sono state le triple. Le due segnate da Zach LaVine, miglior realizzatore dei suoi con 31 punti, hanno forzato il supplementare negli ultimi 17.3 secondi dell’ultimo quarto, ma a spezzare la parità a tre decimi dal termine dell’overtime è stata quella di Victor Oladipo, per quanto abbia rischiato tantissimo per una possibile infrazione di campo ricevendo la rimessa. Alla fine i suoi 36 punti hanno regalato ai Pacers la sesta vittoria consecutiva (tredicesima nelle ultime 15) e confermato il terzo posto a Est della squadra di coach McMillan, che ha avuto anche 23 punti e 12 rimbalzi in uscita dalla panchina di Domantas Sabonis e altri tre giocatori in doppia cifra con i 16 di Thaddeus Young, i 13 di Bojan Bogdanovic e i 10 di Tyreke Evans. Per i Bulls, che hanno scambiato Justin Holiday inserendo in quintetto Chandler Hutchinson, ci sono altri quattro giocatori in doppia cifra ad accompagnare LaVine, tra cui i 27 di Lauri Markkanen, la doppia doppia da 16 con 17 assist di Kris Dunn e i 15 di Wendell Carter Jr., tenuto in campo per 42 minuti e mezzo dopo i soli 13 “punitivi” nella sfida contro Orlando.
Milwaukee Bucks-Atlanta Hawks 144-112
A vedere come sono andate le cose per Bucks e Hawks, ci sono davvero pochi dubbi che Mike Budenholzer abbia fatto bene a lasciare Atlanta per accasarsi nel Wisconsin. Alla prima partita contro la squadra che è stata sua per cinque stagioni, i ragazzi di Budenholzer hanno ammazzato la partita già nel primo quarto, chiudendolo sul 43-14 e arrivando all’intervallo con un vantaggio di 33 lunghezze. La quinta vittoria consecutiva dei Bucks non è stata mai davvero in discussione, tanto da permettere ai titolari una serata di sostanziale riposo con nessuno che è rimasto in campo oltre i 22 minuti. Giannis Antetokounmpo è comunque andato vicino alla tripla doppia con 16 punti, 8 rimbalzi e 10 assist in meno di 20 minuti, insieme ad altri sette compagni in doppia cifra tra cui spiccano i 19 a testa di Khris Middleton (7/8 al tiro con 4 triple) e Malcolm Brogdon per il massimo stagionale pareggiato a quota 144. Anche gli Hawks hanno distribuito la produzione offensiva su sette giocatori in doppia cifra con 19 punti dalla panchina di De’Andre Bembry e la doppia doppia da 13 punti e 10 assist di Trae Young, ma non sono mai stati sostanzialmente in partita dopo la palla a due.
Boston Celtics-Dallas Mavericks 114-93
Se nella partita contro Minnesota Gordon Hayward era tornato ai vecchi fasti con 35 punti, nella gara contro Dallas è riuscito a lasciare la sua impronta in maniera diversa, avendo impatto sulla partita a tutto tondo sfiorando la prima tripla doppia in maglia Celtics con 16 punti, 11 rimbalzi e 8 assist. Magari sarebbe anche riuscito a raggiungerla se non fosse uscito a metà dell’ultimo quarto con i suoi avanti — sempre privi di Kyrie Irving — comodamente di 22 lunghezze, frutto dei 21 punti mandati a segno da Jaylen Brown, dei 18 di Jayson Tatum e dei 17 di Marcus Smart (5/8 da tre punti per lui). Il finale di gara si è quindi trasformato in un lungo tributo per Dirk Nowitzki, tenuto a zero punti e due rimbalzi in quella che potrebbe essere stata la sua ultima partita al TD Garden, una gara in cui i suoi Mavs non sono stati mai avanti nel punteggio, pur realizzando un parziale nel terzo quarto passando da -18 a -1 prima di cedere il passo davanti ai padroni di casa. Per i texani ci sono i 20 punti di Harrison Barnes e i 19 con 9 assist di Luka Doncic, mentre DeAndre Jordan ha chiuso con la doppia doppia d’ordinanza da 12 punti e 15 rimbalzi.
Miami Heat-Washington Wizards 115-109
Era dallo scorso 27 ottobre che i Miami Heat non avevano un record superiore al 50%, ma dopo la vittoria contro Washington finalmente ci sono arrivati. Merito di una di quelle partite in cui Hassan Whiteside domina nel pitturato contro un avversario inferiore, chiudendo con 21 punti e 18 rimbalzi e spezzando una “maledizione” che vedeva gli Heat sempre perdenti negli ultimi quattro tentativi di avere un record vincente. Insieme a Whiteside ci sono i 18 punti di Josh Richardson, i 17 di James Johnson e i 14 di Dwyane Wade, a cui si aggiunge la doppia doppia da 13 punti e 10 assist di Justise Winslow. Per gli Wizards, che non vincono in trasferta da otto partite, il migliore è stato Bradley Beal con 33 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, scambiandosi la maglia con il suo idolo Wade a fine gara come ormai tanti giocatori stanno facendo in questa stagione. Beal era riuscito a riportare i suoi fino al -1 a poco più di un minuto dalla fine, ma un parziale finale di 5-0 dei padroni di casa ha messo a posto le cose, rendendo inutili i 21 punti di Trevor Ariza e i 14 di Otto Porter.
Memphis Grizzlies-Brooklyn Nets 100-109
Neanche prendendosi a cazzotti in spogliatoio i Memphis Grizzlies sono riusciti a invertire il momento negativo per tornare alla vittoria. Merito anche della difesa dei Brooklyn Nets, che sono riusciti a portare a casa l’undicesima vittoria nelle ultime 14 partite portandosi per la prima volta in stagione all’ottavo posto a Est. Gli ospiti sono riusciti a limitare gli avversari al 45% dal campo e solo 5/24 dalla lunga distanza, punendoli poi dall’altra parte con 23 punti e 10 assist di D’Angelo Russell, i 20 di DeMarre Carroll e i 18 di Joe Harris. In casa Grizzlies non sono bastati i 31 punti di Mike Conley e la tripla doppia da 11 punti, 11 rimbalzi e 10 assist di Kyle Anderson per impedire la quarta sconfitta consecutiva, nonché la 11^ nelle ultime 14. “Non c’è più bisogno di parlare, dobbiamo andare in campo e performare” sono state le parole di Anderson, uno dei pochi ad averlo fatto per davvero.
Minnesota Timberwolves-Orlando Magic 120-103
Il momento positivo di Orlando si interrompe a Minnesota, nonostante a metà primo tempo fossero avanti di 19 lunghezze sul campo dei T’Wolves. Merito di un mega parziale di 44-12 dei padroni di casa, trascinati dalla doppia doppia da 29 punti e 15 rimbalzi di Karl-Anthony Towns e i 23 con 10 assist del rientrante Jeff Teague. La prestazione del playmaker è stata particolarmente importante viste le assenze di Derrick Rose (fuori per la quarta partita consecutiva per una distorsione alla caviglia) e di Robert Covington, che potrebbe rimanere fuori a lungo per una contusione al ginocchio. Per coach Thibodeau ci sono altri quattro giocatori in doppia cifra tra cui i 16 di Andrew Wiggins, mentre tra le fila di Orlando — tenuta a 9/37 al tiro tra secondo e terzo quarto — ci sono i 22 punti di Nikola Vucevic e i 21 di Evan Fournier, ma non sono riusciti a capitalizzare su un primo tempo da 68 punti, il loro massimo stagionale.
Cleveland Cavaliers-Utah Jazz 91-117
L’ennesima sconfitta consecutiva, l’ottava in fila, ha portato coach Larry Drew a un lungo discorso con i suoi giocatori, perché la situazione dei Cleveland Cavaliers non può continuare in questa maniera ancora a lungo. Gli Utah Jazz hanno dominato in lungo e in largo sul campo dei Cavs, con Donovan Mitchell a guidare otto giocatori in doppia cifra con 18 punti. Merito di un secondo tempo da 69-42 per gli ospiti, che pure avevano chiuso il primo tempo sotto di una lunghezza, prima di cambiare marcia nel terzo quarto. Per i Cavs, che hanno il peggior record della NBA, la metà delle otto sconfitte consecutive sono arrivate con più di 20 punti di scarto, crollando del tutto da metà terzo quarto in poi con un parziale di 20-7.