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NBA, Houston-Milwaukee 109-116: Harden da 42 non basta, Antetokounmpo vince la sfida tra MVP

NBA

Nel duello incrociato Harden-Antetokounmpo è il secondo a uscirne vincente, con una doppia doppia da 27+21 per rispondere ai 42+11 dell’MVP in carica. Milwaukee vince la settima nelle ultime otto riprendendosi temporaneamente il primo posto a Est

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In una battaglia per il titolo di MVP, ad avere la meglio è stato Giannis Antetokounmpo. Sono stati infatti i suoi Milwaukee Bucks a frenare l’incredibile corsa di James Harden, andando ad espugnare il Toyota Center grazie a una grande prestazione di squadra. Il volto in copertina è come sempre quello del numero 34 greco, il migliore dei suoi con 27 punti e con il suo massimo stagionale da 21 rimbalzi, di cui nessuno più importante del tap-in a 40 secondi dalla fine per portare i suoi sul +6 e, di fatto, chiudere i giochi. I Bucks sono riusciti a fare la differenza in un terzo quarto da 38-23, rimontando i sei punti di distacco accumulati nel primo tempo e chiudendolo con un parziale di 9-0 negli ultimi 79 secondi, concretizzandolo poi in un +15 in apertura di ultimo quarto. Un distacco che sono poi riusciti a mantenere nonostante il tentativo di rimonta dei padroni di casa, rientrati fino al -3 a due minuti e mezzo dalla fine, ma senza riuscire a colmare la distanza con gli ospiti. Per la squadra di coach Budenholzer oltre ad Antetokounmpo ci sono cinque giocatori in doppia cifra tra cui spiccano i 24 punti di Malcolm Brogdon, eccellente non solo in attacco con 9/12 al tiro, 6/6 ai liberi e +20 di plus-minus, ma anche in difesa su James Harden.

Harden accumula record su record, ma non basta

Brogdon è stato capace di tenere il caldissimo Barba a 2/10 dal campo nel secondo tempo, forzandogli conclusioni più difficili del solito con la sua lunghezza e dando una grossa mano ai suoi per vincere la settima partita nelle ultime otto, riprendendosi temporaneamente il primo posto a Est (Toronto ha una sconfitta ma anche due vittorie in più). Certo, non che Harden sia rimasto a guardare: l’MVP in carica ha chiuso con 42 punti, 11 rimbalzi e 6 assist in 41 minuti, ma ha anche commesso 9 palle perse e sbagliato 17 tiri, chiudendo con 13/30 dal campo e 6/16 dalla lunga distanza. Per lui si tratta della sesta partita sopra quota 40 nelle ultime otto nonché della 14^ con almeno 30 punti segnati, la striscia più lunga dal 2003 quando ci riuscì Tracy McGrady. Se ci aggiungiamo gli almeno 5 assist che ha distribuito in ciascuna delle ultime 14 gare, otteniamo la striscia da 30+5 più lunga nella storia della NBA, così come il 12^ quarantello stagionale rappresenta un record di franchigia pareggiato. Pillole storico-statistiche che rendono la dimensione di ciò che sta facendo Harden ma che in questo caso non hanno aiutato i Rockets a portare a casa la vittoria, complice anche la strana serata di Clint Capela da 4/16 dal campo e 10/12 ai liberi (di solito siamo più abituati a vedere invertite le percentuali), pur chiudendo in doppia doppia con 18 punti e 13 rimbalzi. Per Houston ci sono anche i 16 dalla panchina di Gerald Green e i 13 di Austin Rivers, ma non sono bastati a proseguire il momento positivo, facendoli scivolare al sesto posto nella Western Conference.