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NBA: Michael Beasley sbaglia pantaloncini e corre nello spogliatoio a cambiarli

NBA

L'ultima trovata geniale del n°11 dei Lakers: deve entrare sul parquet, ma si rende conto di essere vestito con parte della divisa da allenamento. A quel punto scappa a cambiarsi e torna in campo come se nulla fosse

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Sarà davvero bello affrontare la vita come fa Michael Beasley. Con la testa costantemente da un’altra parte, spesso anche in quei dannati 48 minuti di gioco che sono la sua passione e a volte lo espongono a figuracce che fanno parlare di lui molto più delle prodezze (poche) sul parquet. L’ultima vista contro i Thunder ha del surreale: fine primo quarto, i Lakers annaspano contro OKC, provando ad arginare un attacco che aveva già segnato 30 punti e costretto i losangelini a scivolare oltre la doppia cifra di svantaggio. A quel punto coach Walton ha bisogno di forze fresche, si gira verso la panchina e chiama Beasley. È il suo momento, serve il suo contributo per riportare a galla la squadra: lui si alza, si avvia verso il centro del campo e per alcuni surreali secondi non si rende conto del fatto che i pantaloncini che indossava fossero quelli sbagliati. Dopo l’allenamento in nero infatti, i Lakers erano scesi sul parquet con la divisa in giallo, ma Beasley si era totalmente dimenticato di cambiarli prima di accomodarsi in panchina. E allora cosa si fa? Il n°11 dei Lakers scappa negli spogliatoi, inquadrato dalle telecamere che a quel punto seguono la sua avventura. Un rapido pit-stop con il cambio dal nero al giallo e poi subito di nuovo sul parquet, come se nulla fosse. L’ennesimo colpo di testa di un giocatore a cui bisogna guardare come fatto da Steven Adams durante il libero successivo al suo ingresso sul parquet: stupiti, ma in parte anche affascinati. Beasley resta sempre quel giocatore che seduto in panchina al fianco di Anthony Tolliver, iniziò a massaggiare il ginocchio del suo compagno di squadra perché convinto che fosse il suo. Voi lo fareste mai? Magari no, ma è certamente molto divertente continuare a seguire le sue "imprese".