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NBA, Anthony Davis non va da LeBron (per ora): quale futuro per la superstar dei Pelicans?

NBA

La trade deadline ha portato con sé un'unica certezza: Anthony Davis è ancora un giocatore dei Pelicans e stando a quanto comunicato da New Orleans, resterà in campo fino al termine della stagione. La domanda che tutti si fanno è: chi metterà sul piatto la trade giusta in estate? Ecco tutti gli scenari

Domenica 10 febbraio Philadelphia 76ers-L.A. Lakers in diretta streaming a partire dalle 21.30 sul sito skysport.it e su Sky Sport NBA

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Per utilizzare le parole di William Shakespeare, molto rumore per nulla: dopo settimane di voci sempre più insistenti il passaggio di Anthony Davis ai Lakers non si è concretizzato, nonostante da Los Angeles Magic Johnson e Rob Pelinka abbiano messo sul piatto praticamente tutto il roster a disposizione più anche alcune scelte future. Non abbastanza, hanno valutato i Pelicans, decisi così a tenersi Davis fino a fine anno e valutare poi dal 1 luglio, quando inizierà il periodo di free agency, l’offerta migliore da accettare. Offerta che non arriverà più soltanto dai Lakers: in lizza infatti in estate anche parecchie altre squadre, a partire da quelle per cui lo stesso Davis tramite il suo agente ha fatto intendere di accettare come destinazioni a lungo termine, oltre cioè la data dell’estate 2020 quando il suo attuale contratto andrà a naturale scadenza. Oltre ai Lakers le squadre gradite al n°23 di New Orleans sembrano essere l’altra franchigia di Los Angeles, i Clippers, ma anche i Milwuakee Bucks e i New York Knicks. Meno interesse – anzi, a sentire le parole del padre, una certa avversione – verso i Boston Celtics ma il general manager dei biancoverdi Danny Ainge è convinto di avere le carte giuste in mano per poter convincere Davis ad accettare un eventuale trasferimento a lungo termine a Boston. Perché i Celtics diventino una delle pretendenti a Davis, però, occorre prima che il 13 giugno prossimo Kyrie Irving scelga di uscire dall’attuale contratto che lo lega ai biancoverdi per poter poi rifirmare da free agent dal 1 luglio (un cavillo tecnico necessario perché al momento entrambi i giocatori sono titolari di un particolare contratto denominato designated rookie extension). Cosa può offrire Boston ai Pelicans? Per dirla in breve, qualsiasi giocatore tranne Kyrie Irving, compreso anche – si dice – Jayson Tatum, il pezzo pregiato di un pacchetto di scelte e giocatori che potrebbe accontentare la squadra della Louisiana. A convincere il giocatore a restare anche oltre l’estate 2020 in maglia Celtics ci deve pensare poi Danny Ainge, uno a cui un azzardo del genere non può non piacere (lo stesso preso dal gm di Toronto con Kawhi Leonard la scorsa estate).

Non solo Lakers e Celtics: in lizza Knicks, Clippers e Bucks

Un’altra squadra da tenere d’occhio nella corsa ad Anthony Davis sono i New York Knicks, le cui speranze girano attorno a un numero: il 14. Il 14 maggio è infatti il giorno della lottery NBA, quando si scoprirà l’ordine di scelta al prossimo Draft. I Knicks, attualmente titolari del peggior record di lega, hanno il 14% di poter mettere le mani sulla scelta n°1, molto probabilmente il talento di Duke Zion Williamson. Dovessero riuscirci, New York potrebbe scegliere di puntare a due contratti al massimo salariale da affiancare a Williamson, oppure di utilizzare la stella dei Blue Devils come pedina di scambio proprio per arrivare ad esempio a Davis.
Dopo aver ceduto Tobias Harris a Philadelphia, ottenendo tra le altre cose in cambio altre due prime scelte future, anche gli L.A. Clippers si sono messi al tavolo delle pretendenti per l’ex campione NCAA con la maglia di Kentucky. La squadra di Steve Ballmer può offrire un pacchetto di buoni giocatori, parecchi asset futuri e ha la capacità di assorbire dei brutti contratti di cui New Orleans vuole liberarsi.
Più difficile – nonostante la presunta disponibilità del giocatore ad accettare un futuro a lungo termine a Milwaukee – pensare ai Bucks come a una destinazione possibile per Davis, perché a parte quello di Giannis Antetokounmpo (giocatore a cui senz’altro in Wisconsin non vogliono rinunciare) il resto dei contratti sono praticamente tutti in scadenza in estate, una soluzione non certo ideale per i Pelicans.

Domani è un altro giorno: il futuro immediato di Davis

Se ad accendere le fantasie dei tifosi sono già gli scenari possibili a partire dal prossimo 1 luglio, data di inizio del periodo di free agency, a New Orleans si interrogano su come gestire da oggi a fine stagione il proprio n°23. I Pelicans hanno ancora 32 gare da disputare, e agli occhi della società ogni partita potrebbe apparire come una rischiosa opportunità che il loro miglior giocatore – e l’asset pregiato da mettere in palio in estate – possa infortunarsi, mettendo a repentaglio così il potere contrattuale della franchigia. Una paura che non ha impedito però al GM Dell Demps di togliere ogni dubbi, comunicando che Davis sarà a disposizione di coach Gentry per tutto il resto della stagione. "Lui stesso ha comunicato alla squadra di voler giocare e aiutare i Pelicans a vincere più partite possibile", si legge nella nota diffusa dalla franchigia della Louisiana. Al tempo stesso l’organizzazione vuole preservare l’integrità del percorso che è stata costretta a impostare nelle ultime settimane (vista la decisione comunicata dal n°23 dei Pelicans): “Noi crediamo che far giocare Anthony sia una scelta che si muove nei migliori interessi della NBA e dei suoi tifosi”. Una scelta saggia, con la speranza di non doversene pentire a seguito di un eventuale infortunio.