Giannis Antetokounmpo firma il suo massimo stagionale da 43 punti, guidando Milwaukee alla quinta vittoria consecutiva. Luka Doncic firma la terza tripla doppia della carriera nel successo su Charlotte. Vittoria di prestigio per Brooklyn su Denver, Harden allunga la striscia da 30+ punti contro Sacramento
Milwaukee Bucks-Washington Wizards 148-129
Il leit-motiv della serata degli Wizards è stato “andare sotto”. È successo sia in termini di mercato, visto che con le cessioni di Otto Porter e di Markieff Morris la dirigenza è riuscita a scendere sotto la luxury tax per questa stagione. Ma è successo anche in campo, visto che hanno subito 50 punti dai Milwaukee Bucks nel solo primo quarto (miglior frazione dell’anno), finendo per prendersene 148 sulla testa. I Bucks hanno tirato con il 60% dal campo e addirittura il 63% da tre punti, mandando tutto il quintetto in doppia cifra guidati dal massimo stagionale da 43 di Giannis Antetokounmpo, totalmente inarrestabile per la difesa degli Wizards (17/21 dal campo e addirittura 3/3 dall’arco in meno di 32 minuti). Insieme a lui ci sono i 22 con 11 assist di Eric Bledsoe (decisivo per rispedire indietro gli Wizards quando si erano riavvicinati a -7 in apertura di ultimo quarto), i 18 di Malcolm Brodgon, i 16 di Khris Middleton e i gli 11 di Brook Lopez, per quella che con questa vittoria è diventata la prima squadra a toccare quota 40 successi in stagione. Per gli ospiti non sono bastati i 30 di Bradley Beal, i 26+14 di Thomas Bryant e i 22 di Jeff Green, con Otto Porter — informato dello scambio meno di un’ora prima della palla a due — tenuto fermo prima del suo trasferimento a Chicago da cui arriveranno Jabari Parker e Bobby Portis.
Dallas Mavericks-Charlotte Hornets 99-93
Negli ultimi giorni del mercato NBA può capitare che a fare notizia non sia quello che succede in campo, ma i rumors su Twitter. Nella sfida vinta dai Mavericks sugli Hornets quindi non è tanto la terza tripla doppia in carriera di Luka Doncic (19 punti, 10 rimbalzi e 11 assist, pur tirando 5/20 dal campo e 2/10 da tre), quanto il fatto che Harrison Barnes — dopo aver segnato 10 punti — è rimasto seduto per tutto il secondo tempo perché era stato scambiato durante la partita con i Sacramento Kings. L’ala ha poi lasciato il campo togliendosi la maglia andando verso gli spogliatoi, dove ha salutato per l’ultima volta i compagni prima di lasciare spazio a Justin Jackson e Zach Randolph (in odore di buyout) che ne prenderanno il posto. In campo, invece, hanno debuttato Tim Hardaway Jr. (12 punti in uscita dalla panchina) che Trey Burke (quattro minuti e mezzo in campo), mentre Courtney Lee non è stato schierato da coach Carlisle. Alla fine sono stati sei i giocatori in doppia cifra tra cui i 15 di Dorian Finney Smith a dar man forte a Doncic, mentre dall’altra parte Kemba Walker ha chiuso con 30 punti, 11 rimbalzi e 6 assist insieme ai 15 di Jeremy Lamb e i 14 di Nicolas Batum, per una squadra che attende di sapere chi andrà a Memphis in cambio di Marc Gasol.
Brooklyn Nets-Denver Nuggets 135-130
Nella NBA le cose possono cambiare molto in fretta. Ma l’inversione a U che hanno fatto i Brooklyn Nets da una partita all’altra è decisamente particolare. Tre giorni dopo aver registrato la peggior prestazione stagionale al tiro (32% dal campo e 12% da tre contro Milwaukee), gli uomini di coach Atkinson hanno realizzato una delle migliori, tirando con il 52% dal campo e soprattutto con il 56% da tre punti, realizzando 19 delle 36 triple tentate. I Denver Nuggets allora non hanno potuto fare altro che arrendersi davanti alla grandinata di triple orchestrata da un D’Angelo Russell da 27 punti e 11 assist, leader di altri sei giocatori in doppia cifra tra cui i 18 di DeMarre Carroll, i 17 di Joe Harris e i 16 di Traveon Graham. I padroni di casa hanno realizzato 13 delle loro prime 18 triple prima di rallentare, ma sono bastate per mettere assieme un secondo quarto da 42 punti che ha distrutto la resistenza degli ospiti, a cui non è servita la decima tripla doppia stagionale di Nikola Jokic (25 punti, 14 rimbalzi e 10 assist). Assieme a lui c’è il massimo stagionale da 24 punti con 10/12 al tiro dell’ex Mason Plumlee e i 19 di Jamal Murray, al rientro dopo sei gare saltate per un infortunio alla caviglia. Si registra il ritorno in campo anche per Allen Crabbe, che aveva saltato le ultime 26 per Brooklyn con un ginocchio dolorante. Con questo successo Brooklyn supera il totale di vittorie realizzato lo scorso anno.
Chicago Bulls-New Orleans Pelicans 120-125
Mentre attorno a loro impazzano le trade, Bulls e Pelicans sono dovute scendere in campo davanti agli occhi di Anthony Davis, nativo di Chicago tenuto in borghese dalla sua franchigia nonostante sia ristabilito dal suo infortunio all’indice della mano sinistra. Ci ha pensato allora Julius Randle a farne le veci, segnando 19 dei suoi 31 punti nel solo ultimo quarto chiudendo con 10/18 dal campo e 4/6 da tre punti, portando i suoi al successo dopo sei sconfitte nelle precedenti sette partite. Insieme a lui anche i 18 punti a testa di Jrue Holiday (anche 11 assist) e Cheick Diallo (7/8 al tiro), mentre per i Bulls i migliori sono stati Lauri Markkanen con 30 e 10 rimbalzi, Zach LaVine con 28 e Kris Dunn con 18 e 8 assist. Entrambe le squadre, curiosamente, hanno chiuso degli scambi con Washington mentre si consumava la partita: i Bulls hanno ceduto Jabari Parker e Bobby Portis (entrambi tenuti seduti e avvisati dello scambio poco prima della gara) in cambio di Otto Porter, i Pelicans hanno acquisito Markieff Morris facendo partire Wesley Johnson (che ha saputo dello scambio nello spogliatoio post-partita).
Utah Jazz-Phoenix Suns 116-88
Nessun problema per gli Utah Jazz, che si sbarazzano dei Phoenix Suns portando a casa la quinta vittoria nelle ultime sette partite. Con Devin Booker fuori causa con un fastidio al bicipite femorale, per i padroni di casa è stato un gioco da ragazzi tenere a bada l’attacco degli avversari, che hanno tirato solamente 3/17 dalla lunga distanza mandando soli tre giocatori in doppia cifra — Josh Jackson con il suo massimo stagionale da 27 punti, Deandre Ayton a quota 20+9 e Kelly Oubre con 16. Proprio un gioco da tre punti di quest’ultimo aveva riportato gli ospiti a -4 nell’ultimo minuto del terzo quarto, ma da lì in poi i Jazz hanno realizzato un parziale di 9-0 che nel corso dell’ultima frazione li ha mandati avanti anche di 28 lunghezze. Merito dei 21 punti di Donovan Mitchell e del massimo in carriera da 11 assist di Joe Ingles, dispensatore di passaggi vincenti per un quintetto tutto in doppia cifra a cui si sono aggiunti i 15 dalla panchina di Royce O’Neale.
Sacramento Kings-Houston Rockets 101-127
È sempre piuttosto strano quando due squadre si affrontano mentre sono alle prese con uno scambio. Nel caso di Sacramento e Houston si tratta di una trade che coinvolge anche Cleveland e che porta Iman Shumpert in Texas in cambio di Alex Burks e una seconda scelta, mentre i Cavs si propongono come partner ricevendo Marquese Chriss e Brandon Knight con una prima scelta protetta-Lottery. Avvengono più cose tra Vlade Divac e Daryl Morey di quante non ne accadano in campo, visto che i Rockets non hanno avuto davvero nessun problema a sbarazzarsi dei Kings, grazie alla solita prova sopra quota 30 di James Harden (36 con 8 triple, 28^ partita della sua striscia) e il massimo stagionale da 25 punti di Gerald Green, a cui si aggiungono i 20 di Eric Gordon. L’unico scossone in campo si è avuto a metà ultimo quarto quando Harden si è preso un tecnico per un acceso scambio di vedute con Frank Mason, ma per il resto i padroni di casa sono stati sotto anche di 37 punti, pur mandando sei giocatori in doppia cifra guidati dai 20 punti con 10 rimbalzi di Buddy Hield.