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Mercato NBA, Bradley Beal a caccia di nuovi compagni all’All-Star Game

NBA

La partita delle stelle è il momento della stagione ideale per fare bilanci, misurare le proprie ambizioni e magari iniziare a pianificare il futuro. Beal ha ascoltato tutti, provando a convincere "diversi giocatori" a scegliere Washington in estate: "Non faccio nomi, ma spero che a luglio possa succedere qualcosa"

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Con John Wall fermo ai box (e lontano dalla convocazione in una stagione difficile), è toccato a Bradley Beal tenere alta la bandiera degli Washington Wizards all’All-Star Game di Charlotte. Trascinatore di un gruppo in piena fase di rinnovamento, Beal ha approfittato del weekend a contatto con i migliori talenti della Lega per andare a caccia di informazioni e per provare a convincerli a cambiare aria e a scegliere Washington come prossima meta. Ha discusso e commentato il mercato con tutti e 25 i convocati (con Wade e Nowitzki magari un po’ meno, visto che a giugno diranno addio alla pallacanestro), scherzando più volte ai microfoni con i cronisti. Un siparietto che ha un evidente fondo di verità. “È stata davvero particolare come sensazione – racconta Beal al termine della partita di Charlotte – un bel po’ di giocatori venivano da me a chiedere e io ho sottolineato più volte che il processo di recruiting è andato bene. È stata un’esperienza nuova per me, mi sono prestato al ruolo: ho ascoltato le opinioni di tutti, le loro idee per capire da che parte tira il vento”. Dichiarazioni quantomeno singolari se fatte in un momento particolare per la Lega, in cui da settimane non si parla d’altro che di tampering; delle pressioni fatte da dirigenti e giocatori per convincere talenti avversari a cambiare maglia (i 50 mila dollari di multa ai Lakers nel caso Anthony Davis sono soltanto la punta dell’iceberg). Ma chiacchierare in spogliatoio o durante una sessione di tiro può essere davvero considerata una pressione, un condizionamento? “Abbiamo passato il tempo con persone che venivano da me a salutarmi e a chiedere: ‘Come vanno le cose a Washington? Come stai?’ e io in maniera educata rispondevo ‘Qual è la tua situazione? Cosa pensi accadrà alla tua squadra? Hai idee per il futuro, ci sono dei cambi di scenario in vista?’. Discorsi di questo tipo, il modo migliore di sfruttare il weekend dell’All-Star Game”. Ma chi sono i giocatori coinvolti? “Non ve lo dirò mai, non faccio nomi altrimenti sono sicuro che arriverà la multa. Non provateci, tanto non vi farò sapere con chi ho parlato. Tutto resta all’interno della mia borsa segreta, ma a luglio speriamo di poter fare qualcosa anche grazie a questo lavoro”.

Dalla finzione alla realtà: gli Wizards non possono permettersi un free agent

La lista dei nomi a cui guardare è davvero lunghissima: Kyrie Irving, Kevin Durant, Kawhi Leonard, Klay Thompson, Kemba Walker, D’Angelo Russell e Khris Middleton soltanto pensando a quelli che tra meno di quattro mesi potrebbero essere a disposizione. Il problema per Washington però è un altro: essersi liberati del contratto di Otto Porter infatti ha svuotato soltanto in parte un cap ancora stracolmo, in cui a pesare come un macigno c’è il rinnovo da oltre 40 milioni all’anno per John Wall. Pensare di firmare un free agent di primissimo livello vorrebbe dire non rinnovare i contratti a Trevor Ariza, Tomas Satoransky (il sostituto di Wall, fermo almeno per un altro anno), Bobby Portis, Jeff Green e Thomas Bryant soltanto per dirne alcuni. Buttare tutto giù e ricostruire attorno a Beal: un pensiero che all’All-Star degli Wizards potrebbe non dispiacere, ma che si scontra con una realtà che sembra indicare al momento altre direzioni. E se fosse stato Beal ad acquisire informazioni con l'intenzione di fare le valigie e andare via nel prossimo futuro?