In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

NBA, i Blazers restano bloccati in ascensore a Boston per più di mezz'ora

NBA

Enes Kanter e Meyers Leonard nel ruolo dei reporter, con Damian Lillard, Evan Turner e molti altri bloccati per qualche decina di minuti e costretti a "fare la sauna" in attesa dei soccorsi

BOSTON, CHE SBERLA: I CELTICS CROLLANO A TORONTO

Condividi:

Come stemperare la tensione, il caldo e le difficoltà in una situazione di disagio improvvisa e non prevista? Ognuno reagisce a modo suo, come hanno dimostrato i Blazers – rimasti bloccati a Boston in ascensore mentre stavano tornando dall’allenamento. Se sei Enes Kanter, prendi lo smartphone e ti improvvisi video reporter per documentare quanto accade: Rodney Hood, Evan Turner, Damian Lillard e altri, prima sconcertati dalla situazione che guardano impotenti la tastiera. L’ascensore non si muove, bloccato tra due piani all’interno dell’Emerson College di Boston che li ha ospitati in vista del match contro i Celtics. Il montaggio di un minuto ci proietta già oltre, con i primi minuti in cui si scherza, si mangia qualcosa, si consulta il cellulare in attesa che i soccorsi facciano il loro lavoro con il montacarichi. Risate, giochi e scherzi che dopo un quarto d’ora diventano silenzi e facce tese, sudate e annoiate da una situazione che non vuol saperne di risolversi. “Trenta minuti e nulla cambia”, commenta Kanter, mentre Lillard è rannicchiato a terra, con il cappuccio calato in testa. Le smorfie si fanno più contratte, i volti tirati fino a quando i salvatori non riescono a liberare il passaggio, aprendo le porte e permettendo ai giocatori di uscire uno alla volta a gattoni. Spuntati fuori c’era una bella folla sul pianerottolo ad attenderli: “Andiamo a prendere le scale”, l’urlo di battaglia una volta ritrovato il sorriso. Meyers Leonard riprende fiato, dopo aver a suo modo documentato anche lui quanto successo con il suo smartphone: “Alla fine sono riusciti a liberarci”, è il sospiro di sollievo, mentre la struttura di Boston prova in tutti i modi a scusarsi: “Nessuno è rimasto in alcun modo ferito durante l’incidente: chiediamo umilmente scusa per il disagio, con la speranza che la squadra riesca a cogliere una vittoria contro i Celtics”.