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NBA, Boston, che sberla: i Celtics crollano a Toronto, 4° posto a Est più lontano

NBA

Dura meno di un quarto d'ora la resistenza dei Celtics, crollati dopo il 36-13 di parziale del secondo quarto e sprofondati anche sul -31: una sconfitta pesante per Boston, che vede allontanarsi il fattore campo ai playoff

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Toronto Raptors-Boston Celtics 118-95

Prima della gara di Toronto Brad Stevens aveva già messo le mani avanti, ben consapevole che affrontare a domicilio una corazzata come i Raptors non sarebbe stata impresa facile – come dimostravano le dieci sconfitte subite negli ultimi 11 incroci in Canada: “È dura battere una squadra così organizzata, bisogna giocare la partita perfetta”. Ecco, i Celtics non sono riusciti a farla. Anzi, sono crollati in meno di un quarto d’ora contro un avversario che ha saputo approfittare delle debolezze dei biancoverdi, che dopo l’umiliante sconfitta di Chicago aggiungono alla loro settimana complicata anche il crollo contro Toronto. Una gara mai in discussione, spaccata in due dal 36-13 di parziale che nel secondo quarto ha cambiato volto alla sfida, con i Celtics sprofondati anche sul -31 nella ripresa (massimo svantaggio stagionale) e incapaci di risalire. Una vittoria talmente scontata per i padroni di casa – a due partite di distanza dai Bucks in vetta a Est – che il pubblico ha iniziato ad abbandonare l’arena già a metà quarto periodo. Non c’era davvero più niente da vedere, con coach Stevens che cercava da alchimista improbabili esperimenti mettendo contemporaneamente sul parquet Robert Williams, Daniel Theis e Guerschon Yabusele. Tutto inutile quando il pallone non vuol saperne di andare dentro: Boston chiude il match con il 38.4% dal campo e sole sei triple a segno totali su 30 tentativi. Davvero troppo poco, con Marcus Morris miglior realizzatore a quota 17 punti, seguito da Jayson Tatum con 11. Kyrie Irving invece non entra mai nel vivo della sfida, viene limitato al meglio dalla difesa Raptors e chiude con soli sette punti a referto, tirando 3/10 dal campo e restando a lungo attonito a guardare i suoi in panchina con lo sguardo rivolto verso il vuoto. Terza sconfitta in fila per Boston, quarto posto e fattore campo nella post-season sempre più lontano e una chimica di squadra che stenta a migliore: le cose vanno sempre peggio in casa Celtics.

Leonard-Siakam più la panchina, Toronto è una certezza

Chi invece consolida il suo dominio nella Eastern Conference e si candida come forza in grado di vincere a Est è Toronto; solida, convincente su entrambi i lati del campo e guidata da una coppia unica nel suo genere in tutta la NBA: Pascal Siakam chiude con 25 punti, 10/16 al tiro, quattro triple, otto rimbalzi, tanta difesa e un eloquente +22 di plus/minus. Lui è l’MVP della sfida, al pari di un Kawhi Leonard da 21 punti in 26 minuti – utilizzato il giusto indispensabile in un match in cui Toronto non ha dovuto mai ingranare le marce alte. L’attacco canadese funziona eccome anche senza strafare, contro la molle difesa biancoverde che ha alzato bandiera bianca con largo anticipo rispetto alla sirena finale: i Raptors mettono a segno 17 triple di squadra su 36 tentativi (non sarà sempre così, ma è comunque un bell’andare), chiudendo con 33 assist sui 46 canestri totali. Non solo i titolari, ma è anche la spinta a gara in corso a fare la differenza: Marc Gasol e Norman Powell segnano tre triple consecutive a inizio secondo quarto, dando il là al 18-0 di parziale che spezza l’equilibrio. Alla sirena finale sono otto giocatori diversi quelli lanciati sul parquet da coach Nurse. Tutti a modo loro con un senso, un compito e un ruolo: un lusso che possono concedersi davvero in pochi.