Manca ancora l'ufficialità ma le parole di coach Walton fanno capire che i Lakers faranno a meno della loro point guard titolare: "Al momento la sua data di un ipotetico ritorno in campo non è neppure vicina". E Ingram è costretto a chiudere in anticipo la stagione a causa di una trombosi venosa al braccio
Poco più di 24 ore dopo l’annuncio della decisione di gestire le rimanenti gare stagionali di LeBron James in maniera oculata, pensando più al futuro che a un (inutile) presente, da casa Lakers – attraverso le parole dell’allenatore Luke Walton – arriva un’altra notizia: con ogni probabilità Lonzo Ball ha già giocato la sua ultima gara dell’anno. “La sua data di ritorno in campo al momento non è neppure vicina – ha detto l’allenatore gialloviola – visto che finora non ha fatto altro che qualche esercizio di palleggio e tiri da fermo. Per quella che è la nostra situazione di classifica oggi [virtualmente eliminati dai playoff, ndr] e per quella che è la sua situazione fisica attuale, ci stiamo avvicinando al momento in cui ha senso guardare alla sua condizione a lungo termine e concedergli più tempo possibile – compreso tutti i mesi estivi – per lavorare sul suo gioco e continuare a migliorare”. La point guard gialloviola sta continuando il suo processo di riabilitazione ma anche dovessero esserci gli attesi progressi Walton ha fatto sapere che una data di ritorno al momento non è neppure inimmaginabile (“Prima dovrei vederlo almeno una settimana in palestra, a lavorare senza limiti in allenamento”). Come per LeBron, quindi, i Lakers sembrano guardare più al futuro che al presente (anche se verrebbe da chiedersi quanto il futuro di Ball sia prevedibile in gialloviola), come confermato dallo stesso Walton: “Lonzo non ha ancora avuto una chance di trascorrere un’intera estate per lavorare su di sé: poterlo fare solitamente ha un ruolo enorme nei miglioramenti dei giocatori, a questo livello”. I Lakers sembrano quindi intenzionati a concedergliela – da vedere poi se tali miglioramenti andranno a beneficiare la squadra di L.A. o magari invece qualche altra franchigia cui spedire il giovane talento ex-UCLA in cambio della tanto desiderata superstar. Se, come sembra, la seconda stagione NBA di Ball finisce qui, il n°2 gialloviola ha visto ridursi il suo minutaggio, nonché le sue medie per assist e rimbalzi, migliorando però al tiro, tanto dal campo che da tre punti (il suo vero punto debole evidenziato nell’annata da rookie). Segnali contrastanti che lasciano aperti qualsiasi scenari futuri relativi alla permanenza – o meno – di Lonzo Ball al fianco di LeBron James nel futuro dei Lakers.
Anche Ingram alza bandiera bianca: fuori per tutta la stagione
E proprio perché le cose spesso tendono ad andare di male in peggio, a stretto giro i gialloviola hanno comunicato in maniera ufficiale attraverso un comunicato sul loro sito che Brandon Ingram sarà costretto a saltare il resto della stagione a causa di un serio problema di trombosi venosa profonda al braccio destro. Il n°14 dei Lakers era stato costretto a saltare le ultime due sfide a causa di un dolore persistente alla spalla destra e soltanto dopo una lunga serie di esami, lo staff medico della squadra di Los Angeles è riuscita a scoprire la causa del problema. L’ennesima tegola in questo finale di stagione, in cui il roster di Luke Walton si sta via via riducendo ai minimi termini, rinunciando ormai a inseguire l’obiettivo playoff (sfumato da tempo e non più alla portata) e iniziando seriamente a pensare a questo punto al raccogliere qualche altra sconfitta per “guadagnare” posizioni in ottica lottery. I Lakers al momento sono all’11° posto della Western Conference, a poca distanza da Pelicans e Mavericks (entrambe con tre sconfitte in più). I Memphis Grizzlies penultimi poi sono a quattro partite “di distanza”, molto più vicini degli Spurs ottavi - per rendere l'idea di quanto siano andate male le cose quest'anno per la squadra di LeBron James. Se guardarsi indietro fino a una settimana fa sembrava assurdo, in questo ultimo mese di regular season potrebbe rivelarsi una necessità.